Voglio provare la tua fedeltà.

Dopo che ebbi passato qualche tempo, quanto con lui e quanto priva, un giorno, dopo la comunione, mi sentii più intimamente a lui unita. Mi faceva varie domande, come, per esempio: se gli vo­levo bene, se ero pronta a fare ciò che lui voleva, anche il sacrifizio della vita per amore suo. Mi diceva ancora: «E tu dimmi che vuoi; se tu sei pronta a fare ciò che voglio, anche Io farò ciò che vuoi tu». Io mi vedevo tutta confusa, non intendevo quel suo modo di operare, ma col tempo ho capito che quel modo di agire è quando [lui] vuole disporre l'anima a nuova e pesante croce, e la sa tirare tanto a sé, con que[gl]i stratagemmi, che l'anima non [ha] ardire d'opporsi a ciò che lui vuole. Dunque, gli dicevo: «Sì che vi voglio bene!, ma ditemi voi stesso: posso trovare oggetto più bello, più santo, più amabile di voi? E poi, perché domandarmi se son pronta a fare ciò che voi volete, mentre [è] da tanto tempo che [Vi] consegnai la mia volontà e Vi ho pregato che non mi risparmiate, anche a farmi in pezzi, purché potessi darvi gusto? Io m'abbandono in voi, o Sposo Santo; operate liberamente, fa' di me ciò che vuoi, [ma] datemi la grazia vostra, ché da me nulla sono e niente posso».

E mi ripeteva: «Veramente che sei pronta a tutto ciò che voglio»? Io mi vedevo più confusa, annientata, e dicevo: «Sì, son pronta»; ma quasi tremante.

E lui, compassionandomi, seguiva a dirmi: «Non temere, sarò tua forza, non tu soffrirai, ma Io che soffrirò e combatterò in te. Vedi, voglio purificare l'anima tua da ogni minimo neo che potesse impedire l'amor mio in te; voglio provare la tua fedeltà, ma come posso vedere se ciò è vero, se non col metterti in mezzo alla battaglia? Sappi dunque che voglio metterti in mezzo ai demoni; darò loro libertà di tormentarti e di tentarti, affinché, quando avrai combattute le virtù coi vizi opposti, già tu ti tro­vi in possesso di quelle stesse virtù che crederai di perdere; e dopo, l'ani­ma tua purgata, abbellita, arricchita, sarà come un re che viene vincitore da una fierissima guerra, che, mentre credeva di perdere quello che teneva, se ne ritorna invece più glorioso e ripieno di immense ricchezze. Ed allora verrò Io, formerò in te la mia dimora e staremo sempre insie­me. È vero che sarà doloroso il tuo stato, i demoni non ti daranno più pace, né giorno, né notte, staranno sempre in atto di muoverti fierissima guerra, ma tu abbi sempre la mira a quello che voglio fare di te, cioè di farti simile a me e che a ciò non potrai giungere che per mezzo di molte e grandi tribolazioni, che così starai con più coraggio a sostenerne le pene».

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