Le 24 Ore della Passione di N.S.G.C.

Gesù è presentato ad Anna

DECIMA ORA

dalle 2 alle 3 di notte


Preghiera di Preparazione

O Signor mio Gesù Cristo, prostrata alla tua divina presenza, supplico l’amorosissimo tuo cuore che voglia ammettermi alla dolorosa meditazione delle 24 ore, in cui per nostro amore tanto volesti patire nel corpo adorabile e nell’anima tua santissima fino alla morte di croce. Deh! dammi aiuto, grazia, amore, profonda compassione e intelligenza dei tuoi patimenti, mentre ora medito la Decima Ora, dalle 2 alle 3 di notte.

E per quelle che non posso meditare, ti offro la volontà che avrei di farle, e intendo intenzionalmente meditarle in tutte le ore che sono costretta o ad applicarmi ai miei doveri o a dormire.

Accetta, o misericordioso Signore, la mia amorosa in­tenzione, e fa che sia di profitto per me e per molti come se effettivamente e santamente eseguissi quanto desidererei praticare. Intanto grazie ti rendo, o mio Gesù, che per mezzo della preghiera mi chiami all’unione con te, e per piacerti di più, prendo i tuoi pensieri, la tua lingua, il tuo cuore, e con questo intendo pregare, fondendomi tutta nella tua Volontà e nel tuo amore; e stendendo le braccia per abbracciarti, poggio la mia testa sul tuo cuore ed incomincio.


Gesù è presentato ad Anna

Gesù, sii sempre insieme con me. Dolce Mamma, seguiamo insieme Gesù.

Mio Gesù, Sentinella divina, vegliandomi tu nel cuore e non volendo restare solo senza di me, mi desti e mi fai trovare insieme con te nella casa di Anna.

Già ti trovi a quel punto in cui Anna ti interroga sulla tua dottrina e sui tuoi discepoli. E tu, o Gesù, per difendere la gloria del Padre, apri la tua sacratissima bocca, e con voce sonora e dignitosa rispondi:

“Io ho parlato in pubblico, e tutti quelli che qui stanno mi hanno ascoltato”.

Ai tuoi cenni dignitosi tutti tremano, ma la perfidia è tanta che un servo, volendo far onore ad Anna, si avvicina a te e con mano ferrata ti dà uno schiaffo, ma tanto forte da farti barcollare ed illividire il tuo santissimo volto.

Ora capisco, dolce Vita mia, perché mi hai destato: tu avevi ragione! Chi doveva sostenerti in questo momento in cui stai per cadere? I tuoi nemici rompono in risa sataniche, in fischi ed in battimani, applaudendo ad un atto così ingiusto, e tu, barcollando, non hai a chi appoggiar­ti. Mio Gesù, ti abbraccio, anzi voglio farti muro col mio essere, e ti offro la mia guancia con coraggio, pron­ta a sopportare qualsiasi pena per amor tuo. Ti compatisco per questo oltraggio, ed insieme con te riparo per le timidezze di tante anime che facilmente si scoraggiano, per quelle che per timore non dicono la verità, per le mancanze di rispetto dovuto ai sacerdoti e per le mormorazioni.

Ma vedo, afflitto mio Gesù, che Anna ti manda a Caifa. I tuoi nemici ti precipitano per le scale, e tu, Amor mio, in questa dolorosa caduta, ripari per quelli che di notte tempo precipitano nella colpa col favore delle tenebre, e chiami alla luce della fede gli eretici e gli infedeli.

Anch’io voglio seguirti in queste riparazioni e, finché giungi a Caifa, ti mando i miei sospiri per difenderti dai tuoi nemici. E mentre io dormirò, continua a farmi da sentinella, destandomi quando ne avrai bisogno. Perciò dammi un bacio e benedicimi, ed io ti bacio il cuore ed in esso continuo il mio sonno.


Riflessioni e Pratiche

Gesù, presentato innanzi ad Anna, è da questi interrogato sulla sua dottrina e sui suoi discepoli; per glorificare il Padre, risponde circa la sua dottrina, ma non tocca i discepoli per non mancare alla carità.

E noi, quando si tratta di glorificare il Signore, siamo intrepidi e coraggiosi, oppure ci facciamo vincere dal rispetto umano? Dobbiamo sempre dire la verità, fosse pure innanzi a persone di riguardo.

Nel nostro dire cerchiamo sempre la gloria di Dio? Per esaltare la gloria di Dio, sopportiamo tutto con pazienza come Gesù? Evitiamo sempre di parlare male del prossimo, e lo scusiamo se sentiamo che altri ne sparlano?

Gesù vigila il nostro cuore. E noi, vigiliamo il cuore di Gesù, affinché nessuna offesa riceva che non sia da noi riparata? Vigiliamo noi stessi in tutto, affinché ogni nostro pensiero, sguardo, parola, affetto, palpito, desiderio siano tante sentinelle intorno a Gesù, per vigilare il suo cuore e ripararlo da tutte le offese? E per poter far ciò, preghiamo Gesù che vigili ogni nostro atto e ci aiuti egli stesso a vigilare il nostro cuore?

Ogni atto che facciamo in Dio è una vita divina che prendiamo in noi, e, siccome noi siamo molto ristretti e Dio è immenso, non possiamo rinchiudere un Dio nel nostro semplice atto; quindi moltiplichiamoli quanto più è possibile, per potere così almeno allargare la nostra capacità di intendere e di amare.

E quando il nostro Gesù ci chiama, siamo pronti a rispondere? La chiamata di Dio si può far sentire in tanti modi: con le ispirazioni, con la lettura dei libri buoni, con l’esempio; si può far sentire sensibilmente con le at­trattive della grazia, ed anche con le stesse intemperie dell’aria.

Mio dolce Gesù, la tua voce risuoni sempre nel mio cuore; e tutto ciò che mi circonda, dentro e fuori, sia la voce continua che mi chiami sempre ad amarti, e l’ar­monia della tua voce divina mi impedisca di sentire qua­lunque altra voce umana dissipatrice.


Preghiera di Ringraziamento

Mio amabile Gesù, tu mi hai chiamata in quest’Ora della tua passione a tenerti compagnia, ed io son venuta. Mi parve di vederti angosciato e dolente, pregare, riparare e patire, e con le voci le più tenere ed eloquenti perorare la salvezza delle anime. Ho cercato di seguirti in tutto e ora, dovendoti lasciare per le mie solite occupazioni, sento il dovere di dirti un Grazie e un Ti benedico.

Sì, o Gesù, Grazie ti ripeto le mille e mille volte, e ti lodo e benedico per tutto ciò che hai fatto e patito per me e per tutti. Grazie e Ti benedico per ogni goccia di sangue che hai versato, per ogni tuo respiro, palpito, passo, parola, sguardo, e per ogni amarezza e offesa che hai sopportato. Per tutto, o mio Gesù, intendo segnarti con un Grazie e un Ti benedico.

Deh, o Gesù, fa che tutto il mio essere ti mandi un flusso continuo di ringraziamenti e benedizioni, in modo da attirare su di me e su tutti il flusso delle tue grazie e benedizioni!

Deh, o Gesù, stringimi al tuo cuore colle tue santissime mani e segna tutte le particelle del mio essere col tuo Ti benedico, per fare che da me altro non possa uscire che un inno continuo verso di te! Perciò mi lascio in te, per seguirti in ciò che farai; anzi opererai tu stesso per me. Ed io, fin d’ora, lascio i miei pensieri in te per difenderti dai tuoi nemici, il respiro per corteggio e compagnia, il palpito per dirti sempre Ti amo e a rifarti dell’amore che non ti danno gli altri; le gocce del mio sangue a ripararti e a restituirti gli onori e la stima che ti tolgono i tuoi nemici con gl’insulti, sputi e schiaffi, e tutto il mio essere per guardia.

Dolce mio Amore, sebbene debbo attendere alle mie occupazioni, resto nel tuo cuore; ho paura d’uscirne. Tu mi terrai in te, non è vero? I nostri palpiti si intenderanno a vicenda e si confonderanno insieme in modo da darmi vita, amore, stretta unione inseparabile con te. Mio Gesù, se vedi che sto per sfuggirti, il tuo palpito si acceleri nel mio, le tue mani mi stringano più forte al tuo cuore, i tuoi occhi mi guardino e mi gettino saette di fuoco, affinché io, sentendoti, mi lasci subito tirare all'unione con te.

Deh, mio Gesù! Dammi il bacio del divino amore, abbracciami e benedicimi; io ti bacio nel dolcissimo tuo cuore, e mi resto in te.