capitolo (24)
Chi può dire come rimasi spaventata a tale annunzio. Mi sentivo gelare il sangue, arricciare i capelli, la mia immaginazione ripiena da neri spettri che pareva che mi volevano divorare viva. Mi pareva che il Signore, prima di mettermi in questo stato doloroso, dava libertà a tutto ciò che dovevo soffrire e mi vedevo da tutto circondata; ed allora a lui mi rivolsi e gli dissi: «Signore, abbi pietà di me! Deh! non lasciarmi sola e abbandonata. Veggo che i demoni è tanta la loro rabbia che non lasceranno di me neppure la polvere, come potrò resistergli? A voi è ben noto la mia miseria e quanto sono cattiva, dunque dammi nuova grazia per non offenderti. Mio Signore, la pena, e che strazia più l'anima mia, è il vedere che anche voi dovete lasciarmi. Ah! a chi potrò dire più una parola, chi mi deve insegnare? Ma però sia fatta sempre la vostra volontà, benedico il tuo santo volere!».
E lui, benignamente, così riprese a dire: «Non t'affliggere tanto, sappi che mai permetterò che ti tentino sopra le tue forze; se ciò permetto è per tuo bene. Non mai metto le anime nelle battaglie per fare che periscano; prima misuro le loro forze, dono loro la mia grazia, e poi le introduco; e se qualche anima precipita, è perché non si tengono unite a me con la preghiera: non provando più la sensibilità del mio amore vanno mendicando amore dalle creature, mentre Io solo posso saziare il cuore umano; non si lasciano guidare dalla via sicura dell'obbedienza, credendo più al giudizio proprio, che a chi li guida in vece mia. Dunque, qual meraviglia se precipitano? Quindi, quel che ti raccomando è la preghiera: ancorché dovessi soffrire pene di morte, mai devi tralasciare quel che sei solito di fare; anzi, quanto più ti vedrai nel precipizio, tanto più invocherai l'aiuto di chi può liberarti. Di più, voglio che ti metti ciecamente nelle mani del confessore, senza esaminare quello che ti viene detto; tu sarai circondata da tenebre e sarai come uno che non ha occhi e che [ab]bisogna di una mano che la guida: l'occhio per te sarà la voce del confessore che come luce ti rischiarerà le tenebre, la mano sarà l'ubbidienza che ti sarà di guida e di sostegno per farti giungere a porto sicuro. L'ultima cosa che ti raccomando è il coraggio.
Voglio che con intrepidezza entri nella battaglia; la cosa che fa più temere un esercito nemico è il vedere il coraggio, la fortezza, il modo con cui disfidono i più pericolosi combattimenti, senza nulla temere. Così sono i demoni, nulla più temono che un'anima coraggiosa, tutta appoggiata a me, [che] con animo forte va in mezzo a loro non per essere ferita, ma con risoluzione di ferirli e di sterminarli; i demoni restano spaventati, atterriti e vorrebbero fuggire, ma non possono, perché legati dalla mia Volontà, e sono costretti a starvi per loro maggior tormento. Dunque, non temere di loro, ché niente possono farti senza il mio Volere. E poi, quando ti vedrò che non puoi più resistere e starai per venir meno, se tu mi sarai fedele, subito verrò e metterò tutti in fuga e ti darò grazia e fortezza. Coraggio, dunque, coraggio... ».
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta