[2] ANTOLOGIA di MEDITAZIONI sulla DIVINA VOLONTÀ

2ª Meditazione dal 1° Volume del Libro di Cielo

di Roberto Lorenzetto



Sapete qual è il più grande miracolo che Dio può operare in una creatura, uomo o donna che sia? È il miracolo di piegare la sua propria volontà umana alla Sua Volontà Divina! Non esiste miracolo più grande!

Ecco perché Gesù continua in questo cammino del vivere nella Divina Volontà, con altre perle preziosissime degli scritti che ha dato a Luisa Piccarreta.

Vol. 1, cap.4: «Ogni volta che ti lasci trasportare un po’ a lungo nel (pensare o nel) parlare di cose indifferenti o che non sono necessarie, sono tutti (pensieri o) discorsi che Io non gradisco; tutto ciò ti riempie la mente di cose che non Mi appartengono e ti circondano il cuore di una polvere nociva, e questa giunge a farti perdere l’efficacia della mia grazia, rendendola, così, debole e non più viva (sembra severo, duro o esigente qui Gesù, ma non è vero, è semplicemente realista e concreto). Imita Me: quando Io stavo nella casa di Nazareth, avevo la mia mente solamente occupata a tutto quanto riguardava la gloria del Padre mio e la salvezza delle anime; la mia bocca non si apriva se non per fare discorsi santi, cercando con le mie parole d’indurre altri a riparare le offese che si facevano al Padre mio… Tutto ciò che si diceva, richiamava Dio; tutto ciò che si operava, era indirizzato e riferito a Lui; perché non potresti fare altrettanto anche tu?»

Sì! Perché non possiamo fare altrettanto anche noi! Certamente non è e non sarà cosa facile, (il rispetto umano, la paura dei giudizi di chi ci ascolta e ci guarda, la bella o brutta figura… questo ci frenerà non poco) ma se lo lasceremo fare, in noi, a Gesù, sarà certamente possibile! A Lui nulla è impossibile! Proviamo a riflettere un pochino: dove ci portano e a cosa ci servono tutte le “chiacchiere” che facciamo inutilmente con amici e conoscenti? Dove ci portano e cosa ci danno? Solo a perdere tempo prezioso e a perdere di vista l’amore di Gesù! A questo ci portano! Non è vero? “Ma è impossibile!”, mi direte “fare come ha fatto Gesù”, ma Lui ci risponde:

«Non temere, che a poco a poco faremo tutto. Conosco quanto sei debole, ma è da Me che attingerai la forza, la costanza e la buona volontà di eseguire ciò che ti sarà detto» (Vol. 1, cap. 10).

Solo Gesù può darci questa capacità e questa forza, noi non ne saremo mai capaci! “Nulla potete fare senza di Me” ha detto nel S. Vangelo, e non l’ha detto tanto per dire, ma l’ha detto perché è la realtà più vera che esista per ogni creatura, chiunque essa sia, anche se fosse una santa.

Vol. 1, cap. 11: «Voglio che tu sia retta nell'operare: un occhio deve guardare Me e l’altro ciò che fai».

Vediamo come Gesù ci vuole cambiare il modo di vivere! Perché è proprio così che dovrebbe essere il nostro vivere! In tutto ciò che facciamo, che diciamo, che operiamo, che amiamo e che viviamo, dovremmo farlo coscienti che Gesù è lì vicino a noi, anzi dentro di noi, che sta guardando ciò che stiamo per vivere; questo non per giudicarci o per criticarci, ma per aiutarci, anzi meglio, per farlo Lui Stesso in noi!

«Voglio che per te le creature scompaiano affatto (del tutto), così che quando verrai comandata da loro, eseguirai tutto come se ti venisse comandata da Me, (Gesù vuole che in chi ci vive accanto e in chi incontriamo, vediamo Lui, la sua stessa persona) affinché, con l’occhio fisso in Me, tu non giudicherai nessuno, non guarderai se la cosa sia penosa o disgustosa, facile o difficile. Chiuderai gli occhi a tutto ciò che ti sarà comandato e li aprirai in me solo, pensando che sto sopra di te a mirare il tuo operato, e di frequente Mi dirai: “Signore dammi la grazia di fare bene ciò che per Te solo voglio intraprendere, camminare e terminare; non voglio più rendermi schiava delle creature”. In modo che se (tu) cammini, se parli, se operi, e qualsiasi altra cosa, tutto lo farai con l’unico fine del mio maggior piacere e compiacenza». Tutto fuorché il peccato.

Qui incomincia il bello, qui incomincia il vero lavoro di Gesù nelle nostre abitudini più radicate, qui Gesù entra dentro la nostra vita per modificarla, per rovesciarla se necessario, per renderla come la vuole Lui ed è bene per noi. Solo Gesù deve essere il nostro punto di riferimento, sia nel dare a Dio e ai fratelli, che nel ricevere da Dio e dai fratelli! Solo Lui deve diventare il nostro metro di misura, il setaccio con cui passiamo in rassegna i nostri atti. Certo che noi non ce la faremo mai! Ma se ci abbandoneremo a Lui, lasciandolo libero di lavorarci come Lui desidera, come neonati in braccio a nostra madre, tutto in noi sarà possibile; qualsiasi trasformazione sarà possibile; anche dovesse essere una trasformazione miracolosa.

«Se vuoi diventare in Me qualcosa di grande, stimati sempre nulla; ed Io compiacendomi del tuo vero abbassamento, allora verserò in te il mio “Tutto”».

Il vero abbassamento, non il finto o apparente, ma vero! Perché è questo che dobbiamo sapere, e questa è una grazia straordinaria che Gesù ci sta facendo: a Lui piace che ci consideriamo, che siamo convinti nel nostro cuore che siamo davvero niente, non “poco”, ma “niente”, “nulla”, perché è solamente sul nulla che può realizzare il suo capolavoro, cioè renderci simili a Lui. Il vero abbassamento, quello che ti fa dire: “Tutto è davanti a me, tutto viene prima di me!”

Vol. 1, cap.14: «La prima cosa che Io voglio (da te) è che tu mortifichi la tua volontà».

Questo è l’obiettivo che Gesù ha su ogni creatura, ottenuto questo ha ottenuto tutto: la convinzione nel cuore di essere davvero niente! Come dire, prendere la propria volontà tra le mani e guardandola bene in faccia dirle: “Tu sei veramente niente, tu non vali niente, tu non puoi niente!” Questo è l’obbiettivo di Gesù per ogni uomo: La convinzione nel cuore di essere davvero niente! Non dirlo con la bocca, ma con il cuore e con la vita!

Adesso Gesù ci fa conoscere il vero volto della sua Misericordia”. Ditemi, dove e quando Dio ci dimostra la sua Misericordia? Quand'è che la Misericordia di Gesù tocca il punto più alto nei nostri riguardi?

Quando ci concede grazie particolari? No!

Quando ci concede qualche miracolo? No!

La Misericordia di Dio tocca il suo punto più alto nei riguardi dell’uomo, quando dona all'uomo il Suo perdono, e nonostante l’offesa ricevuta, farci il Dono di tutto Se Stesso nel Divin Volere! Dice Gesù, nel Vol. 1, cap.10:

«Sappi che quando un’anima si è umiliata, perché convinta di avere fatto il male, non deve continuare a pensare al passato. Quindi (purché) contrita ed umiliata, lavata già nel sacramento della Penitenza, è più disposta a morire anziché ritornare ad offendermi».

“Ma siamo uomini, o donne, è impossibile non peccare”. Allora Gesù avrebbe detto una cosa sbagliata? No, Gesù non sbaglia mai quando parla! Il fatto è che se il nostro fosse vero amore per Gesù e il nostro desiderio di vivere nella Volontà di Dio fosse autentico, dovrebbe essere proprio così: Dovremmo preferire di morire anziché offenderlo di nuovo, questo dovrebbe essere, almeno, il nostro desiderio, desiderio che solo Lui, naturalmente, può attuare in noi, da soli non ci riusciremo mai!

«Continuare a pensare al passato è un affronto che si fa alla mia Misericordia e, nello stesso tempo, ostacolo al mio amore, perché non posso far prendere all'anima, nel mio amore, (notiamo questo: Nel mio Amore) il volo verso il Cielo (pur vivendo sulla terra), mentre (lei, l’anima) vuole continuare a stare immersa nelle sozze idee, pensando al proprio passato».

Questa è la vera Misericordia di Dio! Non quella di farci questa o quella grazia, ma quella di perdonare incondizionatamente la nostra offesa fatta a Lui che è Dio, da noi che siamo niente!

«Vedi, Io del male da te commesso, non me lo ricordo più, avendo (Io) tutto perfettamente dimenticato (scordato, cancellato)».

Se lo ha dimenticato Dio il nostro peccato, perché lo vogliamo ricordare noi? Non ci fidiamo del suo perdono, se il nostro pentimento è sincero? Se lo ha dimenticato Lui, allora perché ricordarlo noi? Quel continuo battersi il petto, dice Gesù, è mancanza di fede nel suo perdono! Perché è un continuare a guardare a sé stessi (che Gesù dice è un vizio) e non è guardare a Lui (che invece è virtù).

«Vedi, Io del male da te commesso, non Mi ricordo più (nulla), avendo tutto perfettamente dimenticato».

Questo è l’amore di Dio per l’uomo! Ciò che non riusciamo a fare noi! Perché noi siamo più disposti a ricordare il male ricevuto che a dimenticarlo; Dio, Gesù, non solo perdona ma dimentica anche il nostro peccato più grave quando è stato confessato nel pentimento.

«Figlia mia, quanto sarebbe meglio che pensassimo ad amarci vicendevolmente! Perché vuoi portarti (e pensare) ancora al passato? Cerca perciò, d’ora innanzi, di contentare Me (e non pensare al passato) e starai sempre in pace».

Sì! Perché la pace la si ha solo quando si è in sintonia con Gesù! Solo lì c’è vera “Pace”, la Pace di Dio!

Non pensare al passato, al male commesso in passato (già confessato nel Sacramento della Penitenza), è contentare, è fare felice Gesù! Il che è l’opposto di ciò che abbiamo imparato fin da piccoli ed è correggere in meglio il nostro operare.

Ora Gesù, ci dà un insegnamento importantissimo, che ci potrà essere molto, ma molto utile. Dice Luisa, nel vol.1, cap.26:

“Gesù Cristo mi insegnò che il mezzo più efficace per fare che l’anima resti libera da ogni vana apprensione, da ogni dubbio, da ogni timore di offendere Dio, è di proclamare, affermare con forza, ribadire con fermezza innanzi al Cielo, alla terra e agli stessi demoni, di non volere offendere Dio, anche a costo della propria vita…”

Osserviamo come Gesù ci chieda spesso, come contropartita ad una sua “verità” la nostra stessa vita. Questo dice quanto preziosa è una sola sua Verità!

Questa convinzione, che ci insegna Luisa, è determinante in noi e ci libererà da ogni dubbio! È la volontarietà l’autrice di ogni male; se non c’è volontarietà di fare il male, il male non esiste nel nostro cuore! Non c’è!

Gli scrupoli a Gesù non piacciono, a Lui piace la pace e la serenità, ed è per questo che con infinito amore ci insegna il modo di poterle vivere queste verità! E ci dà tutti i mezzi necessari perché le possiamo ottenere!

Uno di questi modi per rimanere nella serenità e nella pace è questo: Noi siamo abituati a lamentarci di tutto e di tutti, spesso anche per niente, mentre Gesù, quando ci lamentiamo per le sofferenze, le contrarietà e le afflizioni, ci dice, Vol. 1, cap.21:

«Pensa un po’ alle mie acerbe pene e all'agonia di morte che soffrii nell'Orto, e fai allora un confronto con le tue pene… Ti troverai ancora là, sola e sofferente, ma vedrai anche Me solo ed abbandonato dai più fidi amici, che vedrai addormentati per avere omesso l’orazione; con i lumi che ti darò, Mi vedrai in mezzo alle più acerbe pene, circondato da aspidi, da vipere velenose, da cani idrofobi, quali sono i peccati di tutti gli uomini che furono, sono e saranno nel mondo, compresi anche i tuoi, i quali nell'insieme Mi pesavano tanto da farmi agonizzare e farmi sentire come se stessi per essere divorato vivo: sentendo il mio Cuore e tutta la mia Persona come messi sotto la pressione d’un torchio, sudai vivo e copioso sangue, tanto da bagnare il terreno; a tutto questo aggiungi ancora l’abbandono del Padre mio… e dimmi quando il tuo penare si è esteso a tanto?»

Facciamolo questo esercizio quando ci succede di essere nella prova! Confrontiamo le nostre pene con quelle di Gesù, e ne ricaveremo grande, grandissimo beneficio!

«Se ti trovi, dunque, sofferente, vuota d’ogni consolazione, ripiena d’amarezza, colma di affanni e di pene, portati con la mente presso di Me ed offrimi in sollievo quelle tue ben piccole pene (a mia consolazione e a salvezza dell’umanità! Non solo non devi lamentarti ma usale come rimedio alle mie pene)».

Se davvero siamo innamorati di Cristo, dovremo stare un po’ più attenti a lamentarci per le piccole prove della vita, qualsiasi esse siano; sono sempre briciole in confronto a ciò che ha vissuto Lui; e se pensiamo che le ha vissute per me o per te, nelle nostre pene vi troveremo consolazione, aiuto e tanto conforto.

Sempre dal Volume 1 Cap. 20 Gesù, prosegue in questo lavorio di preparare le nostre anime e i nostri corpi a ricevere il Dono della Divina Volontà in noi come vita della nostra vita.

Prima di proseguire voglio raccontarvi cosa mi è successo mercoledì: Alla S. Messa, dopo fatta la S. Comunione, stavo parlando con Gesù delle nostre cose, come si fa normalmente, e il mio pensiero era, in particolare, su questo piccolo gruppo che formiamo qui. All'improvviso il sacerdote, e nel sacerdote ho sentita chiara la voce di Gesù, all'antifona dopo la Comunione legge queste precise parole del Vangelo di Giovanni, 15, 16: “Non voi avete scelto Me, ma Io ho scelto voi!” Ripeto nella voce del sacerdote mi è sembrato di sentire la voce di Gesù che si rivolgeva ad ogni singolo componente questo gruppetto che ascolta o che legge.

Bene! Questo che ora ci darà è uno dei più grandi e preziosi insegnamenti per acquistare questo Regno del Fiat Divino dentro di noi. Vol. 1, cap.32:

«(Figlia mia) Non volerti affliggere, ma cerca piuttosto di abbandonarti come morta fra le mie braccia».

Come un bambino legato in fasce, come una neonata in braccio a sua madre! Questa è la vera icona di chi vuole vivere nella Divina Volontà: vivere abbandonati anima e corpo in Essa.

Umanamente parlando, l’atto di abbandono ad un altro, può sembrare follia, invece è proprio ciò che Gesù chiede e vuole da noi! Abbandonati come neonati in braccio a nostra madre! Questa è la vera icona di chi vuole vivere nella Divina Volontà.

«Fino a tanto che terrai gli occhi aperti per notare (e controllare) ciò che dicono le creature sul tuo conto, (se parlano bene o male di te) Io non posso agire liberamente su di te. (Gesù non perde occasione per chiederci di lasciarlo libero in noi) Non vuoi tu dunque fidarti di Me?»

(Fidarsi di Gesù vuol dire non pensare, non ragionare, non calcolare, non controllare. Dice Gesù nell’11° volume, 10/4/1912: «Tanto più danno spazio alla mia Misericordia, quanta più fiducia hanno»)

«Non hai tu forse sperimentato quanto bene ti voglio?» Nessuno, nella sua vita, può dire di non avere sperimentato l’amore di Dio, anche sensibile, è impossibile! Tutti l’abbiamo sperimentato; chi più chi meno, ma tutti lo abbiamo sperimentato.

«Sappi che tutto ciò che permetto che avvenga su di te è diretto da Me, sia per mezzo dei demoni, che da parte delle creature. Tutto è diretto da Me per il tuo maggior bene, che ad altro non tende che a condurre l’anima tua a quello stato ultimo a cui ti ho eletto».

Questa è una autentica rivelazione che ci fa Gesù: Noi siamo degli eletti di Dio! Dei designati! Se noi lo vogliamo!

Questo obbiettivo è lo scopo dell’amore di Dio! Gesù dice che tutto è mosso dal suo amore per ogni creatura, anche se spesso scambiamo il suo amore per castigo o punizione, e di conseguenza non Lo comprendiamo; ma tutto è guidato da Lui, per farci guadagnare l’Eternità, per farci arrivare a quello stato di santità che da sempre ha pensato per noi.

FIAT!!!