IXª MEDITAZIONE (1ª parte)

E' necessario diffondere le Conoscenze del Dono della DIVINA VOLONTÀ

di don Pablo Martin Sanguiao 

 

Il valore dei nostri atti dipende da ogni nuova conoscenza della Divina Volontà. Dice Gesù a Luisa Piccarreta il 25 agosto 1921 (Vol. 13):“Quanto più conoscerai la mia Volontà, tanto più  il tuo atto acquisterà il suo valore”.

Man mano che Gesù fa conoscere la sua Volontà all’anima, allarga la sua capacità e la prepara ad una conoscenza maggiore: “Avendoti scelta in modo speciale a vivere nell’altezza della mia Volontà, a poco a poco ti ho ammaestrata nel fartela conoscere, e come te la facevo conoscere allargavo la tua capacità e ti preparavo ad un’altra conoscenza maggiore; e ogni qual volta ti manifesto un valore, un effetto del mio Volere, Io ne sento un contento maggiore ed insieme col Cielo ne faccio festa. Ora, come escono fuori queste mie verità, tu raddoppi i miei contenti e le mie feste; perciò lascia fare a Me e tu sprofondati di più nel mio Volere”. (Vol. 13, 02.09.1921)

“La conoscenza è l’occhio dell’anima. L’anima che non conosce è come cieca a quel bene, a quelle verità. Nella mia Volontà non ci sono anime cieche, anzi ogni conoscenza porta loro una lunghezza maggiore di vista”. (Vol. 15, 02.04.1923)

Nella misura che conosciamo una cosa la amiamo, e amandola la apprezziamo, la desideriamo, la chiediamo, ci prepariamo e la riceviamo. “La Santità del mio Volere vuol essere conosciuta... Ma se non viene conosciuto, come potranno amare e volere un vivere sì santo?” (Vol. 14, 16.07.1922)

Il tesoro del Regno della Divina Volontà è innanzitutto un dono di Dio, farlo conoscere è iniziativa sua, ma è necessario – una volta che arriva la prima notizia di esso – chiederlo al Signore e cercarlo. E se davvero lo si trova, questa immensa gioia si dimostra col correre a “vendere tutto quello che uno ha”, a lasciare tutto per poter avere tutto, il vero Tutto.

E’ un dovere sacrosanto ed urgente conoscere questo Dono e farlo conoscere

Dice Gesù a Luisa:

“Senti, figlia mia, voglio che lasci tutto da parte; la tua missione è grandissima, e più che il dire è il fare ciò che attendo da te. Voglio che tutto ti sia in continuo atto nel mio Volere”. (Vol. 13, 20.01.1922)

“La Santità del vivere nel mio Volere, gli effetti, il valore che contiene, l’ultima pennellata che darà la mia mano creatrice alla creatura per renderla simile a Me, non è conosciuta ancora. Ecco perciò tutta la mia premura che si metta fuori ciò che ti ho detto; e se ciò tu non facessi, verresti come a restringere il mio Volere, ad imprigionare in Me le fiamme che Mi divorano e a farmi ritardare la completa gloria che Mi deve la Creazione”. (Vol. 14, 16.07.1922)

“Sicché avrò l’esercito delle anime che vivranno nel mio Volere, ed in loro avrò la Creazione reintegrata, tutta bella e speciosa come uscì dalle mie mani. Altrimenti, non avrei tanto interesse di far conoscere questa Scienza del mio Divin Volere”. (Vol. 14, 11.09.1922)

Gesù vuole assolutamente che la Divina Volontà sia conosciuta: “Oh, quante cose sepolte vi sono, che ho manifestato alle anime, per mancanza di chi si interessi delle opere mie. Ma se ho tollerato il silenzio sulle altre, questo sulla mia Volontà non lo tollero. Darò tanta grazia a chi si metterà all’opera, da non potermi resistere, ma la parte più interessante ed essenziale la voglio da te”. (Vol. 15, 15.09.1922)

Era da due anni che Gesù parlava in continuazione a Luisa del suo Volere, e le dice, “che a nessuno finora ho manifestato. Sfoglia quanti libri vuoi e vedrai che in nessuno troverai quello che ho detto a te della mia Volontà”. (Vol. 11, 12.09.1913)

“Quanto dovresti ringraziarmi di averti ammesso ai segreti del mio Volere!” (Vol. 11, 29.09.1912)

“Quel parlarti sempre del mio Volere, quel farti capire i mirabili effetti, ciò che non ho fatto con nessuno finora...” (Vol. 12, 17.03.1921)

Gesù, quando venne sulla terra, appena parlò della Divina Volontà, perché prima doveva preparare le creature, e si riservò di manifestarla per mezzo di Luisa: “Ciò che dovevo fare allora, gli insegnamenti che dovevo dare a tutti sulla mia Volontà, li ho dati a te; sicché il farli conoscere non è altro che supplire a ciò che dovevo fare Io stando in terra, come compimento della mia Venuta”. (Vol. 13, 02.06.1921)

“La mia Volontà è il portento dei portenti, è il segreto per trovare la luce, la santità, le ricchezze; è il segreto di tutti i beni, non conosciuto intimamente e quindi non apprezzato né amato come si merita!” (Vol. 11, 08.03.1914)

Il vivere nel Volere Divino “è la Santità ancora non conosciuta e che farò conoscere, che metterà l’ultimo ornamento e il più bello e più fulgido di tutte le altre santità”. (Vol. 12, 08.04.1918)

“Spesso ti parlo, non solo della mia Volontà, ma del vivere nel mio Volere, perché avendolo cattivato voglio che ne conosca i pregi e il modo come vivere nel mio Volere, per poter fare insieme con Me vita comune e inseparabile e rivelarti i segreti del mio Volere”. (Vol. 12, 25.04.1918)

“Ecco perché ti parlo spesso del vivere nel mio Volere, che finora non ho manifestato a nessuno. Al più hanno conosciuto l’ombra della mia Volontà, la grazia e la dolcezza che contiene il farla; ma penetrarvi dentro, abbracciare l’immensità, moltiplicarsi con Me e penetrare ovunque – anche stando in terra –, e in Cielo e nei cuori, questo non è conosciuto ancora, tanto che a non pochi sembrerà strano e chi non tiene aperta la mente alla luce della Verità non ne comprenderà nulla…”

Esclama Luisa: “Amor mio, se tanto bene c’è in questo vivere nel Volere Divino, perché non lo hai manifestato prima?” (Vol. 12, 29.01.1919)

“Ah, se tutti capissero il gran bene del vivere nel mio Volere, farebbero a gara! Ma, ahimè, quanti pochi lo capiscono e vivono più in sé stessi che in Me!” (Vol. 12, 04.05.1919)

“Come Esso si conoscerà, anime amanti e disinteressate entreranno a far vita nel mio «Fiat», saranno come arcobaleni, come iridi di pace che rappacificheranno il Cielo e la terra e fugheranno il diluvio di tante colpe che inondano la terra. Queste iridi di pace avranno per vita il terzo «Fiat», sicché il mio «Fiat Voluntas tua» avrà compimento in loro; e come il secondo «Fiat» mi chiamò sulla terra a vivere in mezzo agli uomini, così il terzo «Fiat» chiamerà la mia Volontà nelle anime e vi regnerà come in Cielo così in terra”. (Vol. 12, 02.03.1921)

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