Libro di Cielo - Volume 19°

Maggio 10 1926 (19)

Come il sole è vita di tutta la natura. Come il Voler Divino è vita dell’anima.

La mia povera mente nuotava nel mare immenso dell’eterno Volere, ed il mio dolce Gesù mi ha trasportata fuori di me stessa nell’atto che sorgeva il sole. Che incanto vedere che la terra, le piante, i fiori, il mare, subivano una trasformazione! Tutti si toglievano da un incubo che li opprimeva, tutti sorgevano alla nuova vita che dava loro la luce ed acquistavano la loro bellezza e lo sviluppo, che davano a loro la luce ed il calore per farle crescere. La luce pareva che dava la mano coll’investirle, per dare la fecondità alle piante, il colorito ai fiori, per fugare le ombre delle tenebre sul mare e dargli con la sua luce le sue sfumature argentine. Ma chi può dire tutti gli effetti che produceva la luce solare coll’investire tutta la terra, coprendo tutto colla sua veste di luce? Sarei troppo lunga se volessi tutto descrivere.

Ora mentre ciò vedevo, il mio amato Gesù mi ha detto:

“Figlia mia, com’è bello il sorgere del sole, come cambia tutta la natura, e col trasformarla nella sua stessa luce dà a ciascuna cosa gli effetti per farle produrre il bene che contengono[1]! Ma per fare ciò, la luce le deve investire, toccare, plasmare, penetrare tanto dentro da dar loro i corsi della luce per infondere la vita del bene che devono produrre. Sicché se le piante, i fiori, il mare, non si facessero investire dalla luce, la luce sarebbe per essi come morta ed esse[2] resterebbero sotto l’incubo delle tenebre, le quali servirebbero a loro di tomba per seppellirle. La virtù delle tenebre è di dar morte, la virtù della luce è di dar vita. Sicché se non fosse per la luce del sole, da cui dipendono tutte ed hanno vita tutte le cose create, nulla ci sarebbe di bene sulla terra, anzi sarebbe spaventevole ed orribile a vedersi; perciò la vita della terra sta attaccata alla luce.

Ora figlia mia, il sole è simbolo della mia Volontà e tu hai visto com’è bello ed incantevole il suo sorgere sulla terra, quanti effetti non produce, quante varie tinte, quante bellezze, quante trasformazioni che sa fare la sua luce, e come questo sole è stato messo dal suo Creatore per dar vita, crescenza e bellezza a tutta la natura.

Onde se ciò fa il sole per compire il suo ufficio datogli da Dio, molto più il sole della mia Volontà, che fu dato all’uomo per infondergli la vita del suo Creatore. Oh, com’è più incantevole e bello il sorgere del sole della mia Volontà sulla creatura! Col battere la sua luce su di essa, la trasforma, le dà le varie tinte di bellezze del suo Creatore; coll’investirla e plasmarla si addentra in essa e le dà i sorsi di vita divina, affinché cresca e produca gli effetti dei beni che contiene la vita del suo Creatore.

Ora che sarebbe della terra senza del sole? Più brutta e spaventevole sarebbe l’anima senza della mia Volontà. Come scende dalla sua origine e come l’incubo delle passioni e dei vizi, più che tenebre, la fanno morire e le preparano la tomba dove seppellirla!

Ma tu hai visto che la luce del sole tanto bene può fare per quanto dalla luce si lasciano toccare, investire le piante, i fiori ed altro, e stare[3] colle bocche aperte a ricevere i sorsi di vita che a loro dà il sole. Così è della mia Volontà: tanto bene può fare, tanto di bellezza e di vita divina infondere, per quanto l’anima si fa toccare, investire, plasmare dalle mani della luce della mia Volontà. Se [l’anima] si dà in preda di questa luce, tutta abbandonandosi in essa, il mio Supremo Volere compirà il più grande dei prodigi della creazione, cioè la vita divina nella creatura. Oh, se il sole potesse formare col riflesso della sua luce altrettanti soli su ciascuna pianta, nei mari, sui monti, nelle valli, che incanto più bello, che bellezza più smagliante, quanti prodigi in più non ci sarebbero nell’ordine della natura? Eppure ciò che non fa il sole lo fa la mia Volontà nell’anima che vive in essa e sta come piccolo fiore, aperta la bocca, a ricevere i sorsi di luce che il mio Volere le dà per formare in lei la vita del sole divino.

Quindi sii attenta, prendi in ogni istante questi sorsi di luce del mio Volere, affinché compia in te il più grande dei prodigi, che la mia Volontà abbia la sua vita divina nella creatura”.

Dopo di ciò stavo dicendo al mio sommo ed unico Bene: “Amor mio, unisco la mia intelligenza alla tua, affinché i miei pensieri abbiano vita nei tuoi, che diffondendosi nel tuo Volere scorrono su ciascun pensiero di creatura, ed elevandoci insieme innanzi al nostro Padre celeste gli porteremo gli omaggi, la sudditanza, l’amore di ciascun pensiero di creatura ed impetreremo che tutte le intelligenze create si riordinassero ed armonizzassero con il loro Creatore”.

E così con gli sguardi di Gesù, colle parole, colle opere, coi suoi passi e fin col suo palpito. Io mi sentivo tutta trasformata in Gesù, in modo che io mi trovavo come in atto a tutto ciò che il mio Gesù aveva fatto, e faceva reintegrare la gloria del Padre, ed al bene che aveva impetrato alle creature. Il suo ed il mio operato era uno solo, uno l’amore, una la volontà; ed il mio dolce Gesù ha soggiunto:

“Figlia mia, com’è bello, la preghiera, l’amore, l’operato della creatura nella mia Volontà! Sono atti pieni di tutta la pienezza divina; è tanta la pienezza, che abbracciano tutto e tutti e fino lo stesso Dio. Vedi, eternamente si vedranno i tuoi pensieri nei miei, il tuo palpito palpitare nel mio, gli occhi, le tue parole nelle mie, le tue opere e passi nei miei, perché una è la Volontà che ci dà vita, uno l’amore che ci muove, che ci spinge e che ci vincola in modo inseparabile.

Ecco perciò il sole della mia Volontà supera in modo infinito e più sorprendente il sole che sta nell’atmosfera, vedi la gran differenza: il sole creato da Dio, mentre batte la terra, la investe, produce mirabili ed innumerevoli effetti, ma non si parte dalla sua sorgente; scende nel basso, s’innalza in alto, tocca le stelle, ma la pienezza della luce sta sempre nella sua sfera, altrimenti non potrebbe sempre egualmente investire tutto colla sua luce. Ma ad onta di tutto ciò la luce solare non penetra nei cieli per investire il trono di Dio, per penetrarvi in Dio stesso e fare una la sua luce colla luce inaccessibile dell’Ente Supremo, né investe gli angeli né i santi né la Mamma celeste.

Invece il sole della mia Volontà, quando con la sua pienezza regna nell’anima, la sua luce penetra ovunque, nei cuori e menti delle creature che vivono nel basso sulla terra; ma quello che sorprende [è] che s’innalza in alto, investe tutta la creazione e porta al sole, alle stelle, al cielo, il bacio della luce del Voler Supremo. La Volontà Divina che regna nella creazione ed il sole della Volontà Suprema che regna nell’anima s’incontrano, si baciano, si amano e si felicitano a vicenda, e mentre si lascia nella creazione, perché il sole della mia Volontà non lascia nulla dietro, porta tutt’insieme con sé, penetra nei cieli, investe tutti, angeli, santi, la Sovrana Regina; dà il bacio a tutti, dà nuove gioie, nuovi contenti, nuovo amore. Ma ciò non è tutto, con impetuosità si riversa nel seno dell’Eterno.

La Volontà Divina bilocata nella creatura bacia, ama, adora la Volontà regnante in Dio stesso, gli porta tutti e tutto e tuffandosi insieme sorge di nuovo per fare il suo corso; perché stando nell’anima la pienezza del sole del Volere eterno, questo sole sta a disposizione sua e come emetti i suoi atti, ama, prega, ripara, eccetera, questo sole riprende il nuovo corso per dare a tutti la sorpresa della sua luce, del suo amore, della sua vita. Sicché mentre questo sole dell’eterno Volere sorge, fa il suo corso e per fare il suo tramonto nel seno della Divinità, un altro ne sorge per fare la sua via involgendo tutto, fin la patria celeste, per farvi il suo tramonto d’oro nel seno della Maestà Suprema.

Onde le bilocazioni della mia Volontà sono innumerevoli; questo sole sorge ad ogni atto della creatura fatto in questo sole del Volere Supremo, ciò che non è nel sole che sta nell’atmosfera, è sempre uno, non si moltiplica. Oh, se il sole avesse la virtù di far sorgere tanti soli per quante volte fa il suo corso sulla terra, quanti soli non si vedrebbero su in alto? Quale incanto, quanti beni di più non riceverebbe la terra?

Quindi quanti beni non fa l’anima che del tutto vive nel mio Volere, dando l’occasione al suo Dio di bilocare la sua Volontà per fargli ripetere i prodigi che solo sa fare un Dio?”

Detto ciò è scomparso ed io mi son trovata in me stessa.

 



[1] ciascuna cosa contiene

[2] le cose create

[3] stanno

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