Libro di Cielo - Volume 19°

Aprile 4, 1926 (10)

Come ciò che fa Nostro Signore all’anima supera ciò che fece nella creazione.

Trovandomi nel solito mio stato, mi sentivo tutta immersa nel mio amabile Gesù e la mia povera mente si sperdeva nelle cognizioni divine, ma tutto era silenzio da parte mia e dalla parte di Gesù, né io so dire ciò che la mia mente comprendeva; ma dopo ha ripreso il suo dire e mi ha detto:

“Figlia mia, tutto ciò che faccio nell’anima, oh, quanto supera tutto ciò che feci nella creazione! Vedi, ogni conoscenza delle mie perfezioni che manifesto, ogni verità che appartiene alla Divinità è un nuovo cielo che distendo nell’anima; e come l’anima si eleva nelle verità conosciute per rassomigliarsi al suo Creatore, sono nuovi soli che vengo a formare nello spazio di questi cieli. Ogni grazia che io verso ed ogni qual volta rinnovo l’unione con me sono mari che si distendono nell’anima, ed il suo amore e la sua corrispondenza formano il dolce mormorio in questi mari e le onde impetuose che si elevano fino al cielo, che vanno a scaricarsi ai piedi del trono divino. Come l’anima pratica le sue virtù, siccome il corpo contribuisce insieme all’esercizio di esse, si può chiamare, il corpo, il piccolo terreno dell’anima dove io stendo i più belli prati fioriti dove io mi diletto di creare sempre nuovi fiori, piante e frutti.

Se io sono un atto solo, e fatto una volta è fatto per sempre, anche la creazione doveva essere un atto solo, continuo, col conservarlo sempre nuovo, integro e fresco. Nelle anime il mio creare è continuo, non lo smetto mai; sempre sempre sto in atto di formare cose più belle, cose sorprendenti e nuove, [a] meno che non trovo anime che mi chiudono le porte ed arrestano il mio atto continuo della creazione, ed allora trovo un altro ritrovato: abbondo, moltiplico il mio atto continuato nelle anime che tengono le porte aperte e con loro mi delizio e continuo l’ufficio di Creatore.

Ma sai tu dove non mai viene interrotto questo atto mio continuato? Nell’anima che vive nella mia Volontà. Ah, sì, solo in essa posso liberamente fare ciò che voglio, perché la mia Volontà, che contiene l’anima, me la prepara a ricevere il mio Fiat che uscì fuori nella creazione. Sicché la mia Volontà posseduta dall’anima e quella che tengo io si danno la mano, si baciano e formano i più grandi portenti. Perciò sii sempre attenta ed il tuo volo sia sempre nel mio Volere”.

Dopo ciò stavo pensando alla risurrezione di Nostro Signore, e ritornando di nuovo ha soggiunto: “Figlia mia, la mia risurrezione completò, suggellò, mi restituì tutti gli onori e chiamò tutte a vita le opere mie che feci nel corso della mia vita sulla terra, e formò il germe della risurrezione delle anime e fin dei corpi nell’universale giudizio. Sicché senza la mia risurrezione, la mia redenzione sarebbe stata incompleta e le mie più belle opere sarebbero state sepolte.

Così l’anima se non risorge del tutto nella mia Volontà, tutte le opere sue restano incomplete, e se il freddo delle cose divine serpeggia, le passioni l’opprimono, i vizi la tiranneggiano, formeranno la sepoltura dove seppellirla, perché mancando la vita della mia Volontà mancherà chi farà risorgere il fuoco divino, mancherà chi d’un solo colpo uccide tutte le passioni e fa risorgere tutte le virtù. La mia Volontà è più che sole che ecclissa tutto, feconda tutto, converte tutto in luce e forma la completa risurrezione dell’anima in Dio”.

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