Libro di Cielo - Volume 18°

Novembre 9, 1925 (12) 

Volontà è uscita da Noi per divinizzare le creature, e volontà vogliamo.

Stavo, secondo il mio solito, a fondermi nel Santo Voler Divino, per poi fare la mia adorazione al crocifisso mio bene. E siccome più d’una volta, mentre stavo facendo i miei atti nel Voler supremo, mi aveva sorpresa il sonno, ciò che prima mai mi succedeva, quindi non avevo compito l’una [cosa], né avevo fatto l’adorazione. Onde ho detto tra me: “Faccio prima l’adorazione al crocifisso, e se non sarò sorpresa dal sonno, mi fonderò nel Voler Divino per fare i miei soliti atti”.

Ma mentre ciò pensavo, il mio dolce Gesù è uscito da dentro il mio interno e, mettendo il suo volto vicino al mio, mi ha detto: “Figlia mia, voglio che tu ti fondi prima nel mio Volere, che vieni innanzi alla Maestà Suprema per riordinare tutte le volontà umane, nella Volontà del loro Creatore, per riparare colla mia stessa Volontà tutti gli atti, opposti alla mia, della volontà delle creature. Volontà è uscita da Noi per divinizzare le creature, e volontà vogliamo; e quando questa Volontà è respinta da loro per fare la propria, è l’offesa più diretta al Creatore, è il disconoscere tutti i beni della creazione e allontanarsi dalla Sua somiglianza.

E ti par poco che tu, fondendoti nella mia Volontà, prenda come in grembo tutta questa mia Volontà, che sebbene è una, ad ogni creatura porta il suo atto divinizzatore, e tu riunendoli tutti insieme questi atti della mia Volontà, me li porti innanzi alla Maestà Suprema per ricambiarli colla tua [volontà] insieme alla mia, col tuo amore, rifacendo tutti gli atti opposti delle creature, e pressa[1] questa mia Volontà che sorprenda di nuovo le creature con atti più ripetuti, affinché la conoscano, la ricevano in loro come atto primo, l’amino, e compiano in tutto questa Santa Volontà?

L’adorazione alle mie piaghe, più di uno me la fa, ma ridarmi i diritti alla mia Volontà, come atto primo che feci verso dell’uomo, non me lo fa nessuno. Perciò spetta a te di farlo, che ne hai una missione speciale sulla mia Volontà, e se, mentre ciò fai, il sonno ti sorprenderà, il nostro Padre celeste ti guarderà con amore, nel vederti dormire nelle sue braccia, vedendo la sua piccola figlia che, anche dormendo, tiene nel suo piccolo grembo tutti gli atti della sua Volontà, per ripararli, ricambiarli in amore, e dare a ciascun atto della nostra Volontà, l’onore, la sovranità, il diritto che le conviene. Perciò, prima compisci il tuo dovere, e poi, se puoi, farai anche l’adorazione alle mie piaghe.

Sia sempre ringraziato Gesù; questa notte, per sua bontà, ho fatto l’una e l’altra [cosa].

 



[1] pressi

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