Libro di Cielo - Volume 12°

Maggio 23, 1918 (47) 

I voli nel Voler Divino.

Questa mattina il mio dolce Gesù non è venuto, ed io l’ho passata tra sospiri, ansie ed amarezze, ma tutta immersa nella sua Volontà. Giunta la notte non ne po­tevo più e lo chiamavo e lo richiamavo; i miei occhi non si potevano chiudere, mi sentivo irrequieta, a qualunque costo volevo Gesù. In questo mentre è venuto e mi ha detto:

“Colomba mia, chi ti può dire i voli che fai nel mio Volere? lo spazio che percorri, l’aria che ingoi? Nes­suno, nessuno; neppure tu lo sapresti dire. Solo io, solo io lo posso dire, io che ne misuro le fibre, io che numero il volo dei tuoi pensieri, dei tuoi palpiti, e mentre voli veggo i cuori che tocchi; ma non ti arrestare, sorvola ad altri cuori e picchia e ripicchia e sorvola ancora, e sulle tue ali porta il mio ti amo ad altri cuori per farmi amare, e poi dentro un sol volo vieni al mio cuore per prendere ristoro, per poi ricominciare voli più rapidi. Io mi diverto con la mia colomba e chiamo gli angeli, la mia Mamma a divertirsi meco. Ma sai? Non ti dico tutto, il resto te lo dirò in cielo; oh, quante cose sorprendenti ti dirò!”

Poi mi ha messo la mano alla fronte ed ha soggiunto: “Ti lascio l’ombra della mia Volontà, l’alito del mio Volere; dormi”. E mi sono assonnata.

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