Libro di Cielo - Volume 11°

Gennaio 22, 1913 (45)

Le tre passioni di Gesù.

Stavo pensando alla passione del mio sempre amabile Gesù, specie ciò che soffrì nell’Orto; mi son trovata tutta immersa in Gesù e mi ha detto:

“Figlia mia, la mia prima passione fu l’amore, perché l’uomo nel peccare il primo passo che dà[1] nel male è la mancanza d’amore; quindi mancando l’amore precipita nella colpa. Onde l’amore per rifarsi in me di questa mancanza d’amore delle creature, mi fece soffrire più di tutti, quasi mi stritolò più che sotto d’un torchio; mi dette tante morti per quante creature ricevono la vita.

Il secondo passo che succede nella colpa è defraudare la gloria di Dio, ed il Padre per rifarsi della gloria tolta dalle creature mi fece soffrire la passione del peccato, cioè che ogni colpa mi dava una passione speciale; se la passione fu una, il peccato invece furono tante passioni per quante colpe si commetteranno fino alla fine del mondo; e così si rifece la gloria del Padre.

Il terzo effetto che produce la colpa è la debolezza nell’uomo, e perciò volli soffrire la passione per mani dei Giudei, cioè la mia terza passione, per rifare l’uomo della forza perduta.

Sicché con la passione dell’amore si rifece e si mise a giusto livello l’amore, con la passione del peccato si rifece e si mise a livello la gloria del Padre, con la passione dei Giudei si mise a livello e si rifece la forza delle creature. Tutto ciò soffrii nell’Orto; fu tale e tanta la sofferenza, le morti che subii, gli spasimi atroci, che sarei morto davvero se la Volontà del Padre fosse giunta[2] che io morissi”.

Poi passai a pensare quando il mio amabile Gesù, dai nemici fu menato nel torrente Cedron. Il benedetto Gesù si faceva vedere in un aspetto che moveva a pietà, tutto bagnato di quelle acque sporche, e mi ha detto:

“Figlia mia, nel creare l’anima l’ammantai d’un manto di luce e di bellezza; il peccato toglie questo manto di luce e di bellezza e vi mette un manto di tenebre e bruttezza, rendendola schifosa e nauseante. Ed io per togliere questo manto così lurido che il peccato mette all’a­nima, permisi che i Giudei mi menassero in questo torrente, ove restai come ammantato dentro e fuori di me, perché queste acque putride mi entrarono fin nelle orecchie, nelle narici, nella bocca, tanto che i Giudei facevano[3] schifo a toccarmi. Ah, quanto mi costò l’amore delle creature, fino a rendermi nauseante a me stesso!”

 



[1] fa

[2] la Volontà del Padre fosse giunta, cioè:  nella Volontà del Padre fosse giunto il tempo

[3] avevano

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