Libro di Cielo - Volume 11°

Agosto 24, 1915 (102)

La sola cosa che fa rassomigliare la creatura a Dio è la Divina Volontà.

Continuando il mio solito stato, il mio sempre amabile Gesù appena è venuto, ed io gli ho dato un bacio dicendogli: “Mio Gesù, se mi fosse possibile vorrei darti il bacio di tutte le creature, così contenterei il tuo amore di portarli tutti a te”.

E Gesù: “Figlia mia, se vuoi darmi il bacio di tutti, baciami nella mia Volontà, perché la mia Volontà contenendo la virtù creatrice contiene la potenza di moltiplicare un atto in tanti atti per quanti se ne vogliono; e così mi darai il contento come se tutti mi baciassero, e tu avrai il merito come se da tutti mi avessi fatto baciare; e tutte le creature ne avranno gli effetti a seconda delle proprie disposizioni.

Un atto nella mia Volontà contiene tutti i beni possibili ed immaginabili. Un’immagine la troverai nella luce del sole: la luce è una, ma questa luce si moltiplica in tutti gli sguardi delle creature; la luce è sempre una ed un solo atto, ma non tutti gli sguardi delle creature godono la stessa luce. Certi, di vista debole, hanno bisogno di mettersi la mano davanti agli occhi, quasi per non sentirsi accecare dalla luce; altri, ciechi, non la godono affatto, ma questo non per difetto della luce, ma per difetto della vista delle creature. Così figlia mia, se tu desideri amarmi per tutti, se lo farai nella mia Volontà, il tuo amore scorrerà in essa, e riempiendo la[1] mia Volontà il Cielo e la terra, mi sentirò ripetere il tuo ti amo in Cielo, intorno a me, dentro di me, in terra; e da tutti i punti si moltiplicherà per quanti atti può fare la mia Volontà. Quindi può darmi la soddisfazione dell’amore di tutti, perché la creatura è limitata ed è finita, la mia Volontà è immensa ed infinita.

Come si possono spiegare quelle parole dette da me nel creare l’uomo: ‘Facciamo l’uomo a nostra immagine e somiglianza?’ Come mai la creatura tanto inabile poteva rassomigliarmi ed essere mia immagine? Solo nella mia Volontà poteva giungere a ciò, poiché facendola sua viene ad operare alla divina, e con la ripetizione di questi atti divini viene ad assomigliarsi a me, a rendersi mia perfetta immagine. Succede come al fanciullo, che col ripetere gli atti che vede nel maestro si assomiglia al maestro. Sicché la sola cosa che fa rassomigliare la creatura a me è la mia Volontà; perciò ho tanto interesse che la creatura, facendola sua, compia il vero scopo per cui è stata creata”.

 



[1] in altra edizione: della

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