Libro di Cielo - Volume 4°

Settembre 5, 1901 (84)

Il vero amore supplisce a tutto.

Ritornando il mio diletto Gesù, io mi sentivo quasi un timore di non corrispondere alle grazie che il Signore mi fa, avendomi lasciata impressa quella parola dettami innanzi: “Almeno sii grata”. E lui vedendomi con questo timore mi ha detto:

“Figlia mia, coraggio, non temere; l’amore supplirà a tutto; poi avendo messo la volontà di veramente fare ciò ch’io voglio, ancorché qualche volta [tu] mancassi io supplirò per te; perciò non temere. Sappi però che il vero amore è ingegnoso e il vero ingegno giunge a tutto; molto più quando nell'anima c’è un amore amante, un amore che si duole delle pene della persona amata come se fossero proprie, ed un amor che giunge a prendere, a soffrire sopra di sé ciò che dovrebbe soffrire la persona che si ama, qual è il[1] più eroico e che si rassomiglia al mio amore, essendo molto difficile trovare chi metta la propria pelle. Onde se in tutta te non ci sarà altro che amore, se non mi compiacerai in un modo lo farai in un altro. Anzi se tu starai in possesso di questi tre amori, succederà di me come a quel tale che essendo ingiuriato, offeso con ogni sorta d’oltraggi da tutti, tra tanti c’è uno che lo ama, lo compatisce, lo ripaga per tutti; quello che fa? Fissa l’occhio nella persona amata, e trovando la sua ricompensa, dimentica tutti gli oltraggi e dà favori e grazie agli stessi oltraggiatori”.


[1] qual è il, cioè: e questo è l’amore

 

<          >