Libro di Cielo - Volume 4°

Settembre 29, 1900 (13)

Le anime vittime sono appoggi e puntelli per Gesù.

Essendo passati parecchi giorni di silenzio tra me e Gesù, e con scarso patire, al più mi pare che volesse continuare a tentarmi per farmi esercitare un po’ di più di pazienza; ed ecco come. Nel venire diceva:

“Diletta mia, dal cielo ti sospiro; al cielo, al cielo ti aspetto”. E come un lampo sfuggiva. Poi ritornando ripeteva: “Cessa ormai dai tuoi accesi sospiri, che mi fai languire continuamente fino a venirne meno”. Altre volte: “Il tuo ardente amore, le tue brame, sono ristoro al mesto mio cuore”. Ma chi può dirle tutte? Mi pareva che aveva voglia di combinare versi, e questi versi delle volte li esprimeva nel cantarli; ma però, senza darmi tempo di dirgli una parola, subito sfuggiva.

Onde questa mattina, avendo messo il confessore l’intenzione di farmi soffrire la crocifissione, ho visto la Regina Mamma che piangeva e quasi contendeva con Gesù per fare risparmiare il mondo da tanti flagelli, ma lui si mostrava restio, e solo per contentare la Mamma ha concorso a farmi soffrire. Dopo poi, come se si fosse un po’ placato, ha detto:

“Figlia mia, è vero che voglio castigare il mondo, tengo in mano le sferze come percuoterlo, ma è pur vero che se v’interessate, tanto tu quanto il confessore, a pregarmi ed a soffrire, è sempre un appoggio e verrete a mettere tanti puntelli come risparmiare il mondo, almeno in parte; altrimenti non trovando nessun appoggio e puntelli, a mano libera mi sfogherò sopra le genti”.

Detto ciò è scomparso.

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