Libro di Cielo - Volume 3°

Giugno 29, 1900 (89)

Nel vedere come sono ridotte le genti, Luisa prova una stretta al cuore.

Continuando a stare amareggiata, il mio adorabile Gesù avendo di me compassione è venuto, e pareva che mi sostenesse con le sue braccia. Poi, trasportandomi fuori di me stessa, vedevo che vi regnava un profondo silenzio, una mestizia, un lutto per ogni dove. Era tanta l’impressione che faceva sull'anima il vedere in quel modo le genti, che si provava una stretta al cuore. Allora il benedetto Gesù tirandomi come in disparte mi ha detto: “Figlia mia, allontaniamo per poco ciò che ci affligge e ristoriamoci a vicenda”.

E mentre ciò diceva ha cominciato a carezzarmi e sollevarmi con l’alito dei suoi dolci baci. Ma era tanta la confusione mia che non ardivo di rendergli i baci e le carezze; e lui ha soggiunto: “Come, io ristoro te coi casti baci e con le carezze, e tu non vuoi ristorare me col rendermi i tuoi baci e le tue carezze?” Così mi son sentita fiducia di rendergli la pariglia. Mentre ciò facevo è scomparso.

<          >