Libro di Cielo - Volume 3°

Giugno 28, 1900 (88)

Quante maschere si smaschereranno in questi tempi di castighi!

Questa mattina, trovandomi sommamente afflitta per la privazione del mio amante Gesù, quando appena l’ho visto mi ha detto: “Figlia mia, quante maschere si smaschereranno in questi tempi di castighi! Perché questi castighi presenti non sono altro che una predisposizione a tutti quelli che ti manifestai lo scorso anno”.

Mentre ciò diceva, nel mio interno pensavo: “Se il Signore continua a fare come sta facendo, cioè che siccome vuole mandare castighi non viene, non mi partecipa le sue pene, mi tratta con modi insoliti, chi potrà resistere? Chi mi darà la forza a starmene in questo stato?”

E Gesù, rispondendo al mio pensiero ha soggiunto, in atto di compatimento: “Ed allora vuoi tu che ti sospenda lo stato di vittima e poi te lo faccio riprendere?”

Mentre ciò diceva, ho provato tale confusione e amarezza vedendo[1] che il Signore con quella proposta mi cacciasse da sé; non ho saputo dire né sì né no, anche per sentire che cosa decide l’ubbidienza. Onde, senza aspettare il mio dire è scomparso lasciandomi con un chiodo fitto nel cuore, nel pensare che Gesù mi rigettava da sé. Era tanto il dolore, che non ho fatto altro che versare lacrime amare.



[1] temendo

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