Libro di Cielo - Volume 3°

Novembre 12, 1899 (7)

Gesù concede a Luisa di fermare un flagello che doveva toccare sulla terra

Questa mattina l’amabile Gesù mio è venuto e mi ha trasportata fuori di me stessa, e vedevo come se dovesse dal cielo smuoversi una cosa e toccare la terra. Sono restata tanto spaventata che ho gridato, e gli ho detto:

“Deh, deh, Signore, che fai? Quanta ruina succederà, se ciò succede! Mi dici che mi vuoi bene e mi vuoi far prendere paura? Mai visto! Non lo fare; no, no! Non puoi farlo, che io non lo voglio”.

E Gesù, tutto compassionandomi mi ha detto: “Figlia mia, non aver timore; e poi, quando mai vuoi tu che io faccia niente? Non devo farti vedere niente quando castigo le genti, altrimenti mi leghi dappertutto. Ebbene fortificherò il tuo cuore e farò spuntare da esso come un tronco da poter mantenere fermo ciò che tu vedi, e poi verserò in te tante grazie in modo da potermi nutrire io ed i miei figli”.

In questo mentre è uscito da dentro il mio cuore come un tronco, ed alla cima come due rami a modo di forca, che sollevandosi in aria, [uno] prendeva in mezzo ciò che stava per smuoversi [e] così restava fermo, solo, ad un punto lontano; l’altro pareva che toccava la terra. Dopo mi son trovata in me stessa e l’ho pregato[1] che si placasse, e pareva piuttosto che si arrendesse, tanto che mi ha partecipato i dolori della croce; ed è scomparso.



[1] l’ho pregato, cioè ho pregato Gesù

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