Libro di Cielo - Volume 3°

Aprile 20, 1900 (61)

La croce è uno specchio dove l’anima rimira la Divinità

Continua il mio amabile Gesù a venire, quando appena e ad[1] ombra, ed anche a[2] venire non dice niente. Questa mattina, poi, dopo avermi rinnovato i dolori della croce per ben due volte, guardandomi con tenerezza mentre stavo soffrendo lo spasimo delle trafitture dei chiodi mi ha detto:

“La croce è uno specchio dove l’anima rimira la Divinità, e rimirandosi ne ritrae i lineamenti, la rassomiglianza più consimile a Dio. La croce non solo si deve amare, desiderare, ma farsene un onore, una gloria della stessa croce. Questo è operare da Dio e diventare come Dio per partecipazione, perché solo io mi gloriai della croce e me ne feci un onore del patire e l’amai tanto che in tutta la mia vita non volli stare un momento senza la croce”.

Chi può dire ciò che comprendevo della croce e da questo parlare del benedetto Gesù? Ma mi sento muta d’esprimerlo con le parole. Ah, Signore, vi prego a tenermi sempre confitta in croce, affinché avendo sempre dinanzi questo specchio divino, possa tergere tutte le mie macchie ed abbellirmi sempre più a vostra somiglianza!



[1] come

[2] nel

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