Libro di Cielo - Volume 3°

Aprile 21, 1900 (62)

Non c’è mai separazione tra Dio e l’anima crocifissa

Trovandomi nello stesso stato, anzi, con un poco di timore per cosa mia particolare, il mio dolce Gesù nel venire mi ha detto: “... E sono i vasi sacri ed è necessario di tanto in tanto spolverarli. I vostri corpi sono tanti vasi sacri in cui vi faccio la mia dimora, perciò è necessario che vi faccia di tanto in tanto delle spolveratine, cioè che li visiti con qualche tribolazione, per fare che io vi stia sempre con più decoro. Perciò statti calma”.

Dopo ciò, avendo fatta la santa comunione ed egli avendomi rinnovati i dolori della crocifissione, ha soggiunto: “Figlia mia, quanto è preziosa la croce! Vedi un po’: il sacramento del mio corpo, nel darsi all’anima, la unisce con me, la trasmuta fino a diventare una stessa cosa con me, ma col consumarsi delle specie si disunisce l’unione realmente contratta; ma la croce no, [essa] prende Iddio e l’unisce con l’anima per sempre e con maggiore sicurezza lei si pone come suggello. Dunque la croce suggella Iddio nell’anima, in modo che non c’è mai separazione tra Dio e l’anima crocifissa”.

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