Libro di Cielo - Volume 3°

Gennaio 3, 1900 (24)

Come un fiore odorosissimo profuma il luogo dove si mette, così la pace riempie di Dio l’anima che la possiede.

Continuo a vedermi tutta piena di miserie, non solo, ma anche inquieta. Mi pareva che tutto il mio interno si fosse messo in allarme per la perdita di Gesù. Andavo pensando tra me che i miei grandi peccati mi avevano meritato che il mio adorabile Gesù mi avesse lasciato e quindi non dovevo più rivederlo. Oh, che morte crudele è questo pensiero per me, anzi più spietato di qualunque morte! Non più vedere Gesù! Non più sentire la soavità della sua voce, perdere colui da cui la mia vita dipende e da cui mi viene ogni mio bene! Come poter vivere senza di lui? Ah, per me tutto è finito se perdo Gesù! Con questi pensieri mi sentivo un’agonia di morte, tutto l’interno sossopra, che voleva Gesù. E lui in un lampo di luce si è manifestato all’anima mia, dicendomi:

“Pace, pace, non volerti turbare. Come un fiore odorosissimo profuma il luogo dove si mette, così la pace riempie di Dio l’anima che la possiede”. E come lampo è sfuggito.

Ah, Signore, quanto siete buono con questa peccatrice! E vi dico pure in confidenza: quanto siete singolare, che nientemeno devo perdere voi e neppure volete che mi turbi e mi inquieti, e se ciò faccio mi fate capire che io stessa mi allontano da voi perché con la pace mi riempio di Dio e col turbarmi mi riempio di tentazioni diaboliche. Oh, mio dolce Gesù, quanta pazienza ci vuole con voi! Perché qualunque cosa mi succede, neppure posso inquietarmi né turbarmi, ma volete che me ne stia in perfetta calma e pace.

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