Libro di Cielo - Volume 3°

Gennaio 1, 1900 (23)

Quanto più l’anima si umilia e conosce sé stessa, tanto più si accosta alla verità.

Trovandomi molto afflitta per la privazione del mio sommo ed unico Bene, dopo molto aspettare e riaspettare finalmente l’ho visto uscire da dentro il mio cuore che piangeva e mi faceva comprendere quanto patì e si umiliò nella circoncisione. Oh, quanto mi faceva pena! Mi sentivo assorbita in quell’amarezza, e il benedetto bambinello compatendo il mio miserabile stato mi ha detto:

“Quanto più l’anima si umilia e conosce sé stessa, tanto più si accosta alla verità e, trovandosi nella verità, cerca di spingersi nella via delle virtù da cui si vede molto lontana; e se si vede che si trova nella via delle virtù, scorge subito il molto che le resta da fare, perché le virtù non hanno termine, sono infinite come sono io. Onde l’anima, trovandosi nella verità, cerca sempre di perfezionarsi, ma mai giungerà a vedersi perfetta. E questo le serve e farà che l’anima stia continuamente lavorando, sforzandosi per maggiormente perfezionarsi, senza perdere il tempo in oziosità; ed io compiacendomi di questo lavoro, man mano la vado ritoccando per dipingere in lei la mia rassomiglianza. Ecco perciò volli essere circonciso, per dare un esempio di grandissima umiltà che fece stordire gli stessi angeli del cielo”.

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