Libro di Cielo - Volume 2°

Agosto 7, 1899 (54)

Gesù mi parla sul nulla di noi stessi.

Questa mattina l’amabile mio Gesù non ci veniva. Dopo tanto aspettare e riaspettare finalmente è venuto. Era tanta la mia confusione ed annichilazione che non sapevo dirgli niente. Gesù mi ha detto: “Quanto più ti annienterai e conoscerai il tuo nulla, tanto più la mia umanità, spiccando raggi di luce, ti comunicherà le mie virtù”.

Io gli ho detto: “Signore, sono tanto cattiva e brutta che faccio orrore a me stessa; che sarò innanzi a voi?”

E Gesù: “Se tu sei brutta, sono io che ti posso rendere bella”.

E nell’atto di così dire ha mandato una luce da sé all’anima mia, e pareva che le comunicasse la sua bellezza. E poi abbracciandomi ha incominciato a dire: “Quanto sei bella, ma bella della mia stessa bellezza! Perciò sono tirato ad amarti”.

Chi può dire quanto son restata più che mai confusa? Ma il tutto sia a sua gloria.

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