Libro di Cielo - Volume 2°

Maggio 19, 1899 (24)

Gesù le mostra la preziosità dell'umiltà e della semplicità.

Questa mattina mi sentivo un timore che non fosse Gesù, ma il demonio che mi volesse illudere. Gesù è venuto e vedendomi con questo timore mi ha detto: “L’umiltà è la sicurezza dei favori celesti. L’umiltà veste l’anima d’una sicurezza tale, in modo che le astuzie del nemico non vi penetrano dentro. L’umiltà mette in salvo tutte le grazie celesti, tanto che dove veggo l’umiltà abbondantemente faccio scorrere qualunque specie di favori celesti. Perciò non voler disturbarti per questo, ma con occhio semplice guarda sempre nel tuo interno se sei investita della bella umiltà, e di tutto il resto non curarti di niente”.

Poi mi ha fatto vedere molte persone religiose e tra questi sacerdoti, anche di santa vita; ma per quanto buoni fossero non vi era in loro quello spirito di semplicità nel credere alle tante grazie ed ai tanti diversi modi che il Signore tiene con le anime. Gesù mi ha detto:

“Io mi comunico sia agli umili che ai semplici, perché subito danno credenza alle mie grazie e le tengono in gran conto sebbene siano ignoranti e poveri. Ma con questi altri che tu vedi, io sono molto restio, perché il primo passo che avvicina l’anima a me è la credenza; onde avviene di questi tali, che con tutta la loro scienza e dottrina ed anche santità, non provano mai un raggio di luce celeste, cioè camminano per la via naturale e mai giungono a toccare neppure per un tantino ciò che è soprannaturale. Eccoti pure la causa perché nel corso della mia vita mortale non ci fu neppure un dotto, un sacerdote, un potente nel mio seguito, ma tutti ignoranti e di bassa condizione, perché più umili e semplici, ed anche più facili a fare dei grandi sacrifizi per me”.

<          >