Libro di Cielo - Volume 2°

Maggio 16, 1899 (23)

Gesù le parla della croce e si lamenta delle anime devote.

Gesù ha seguito per altri giorni a manifestarsi allo stesso modo, di non volersi distaccare da me. Pareva che quel poco di sofferenze che aveva versato in me lo attirassero tanto, che non sapeva stare senza di me. Questa mattina ha versato un altro poco d’amarezza dalla sua bocca nella mia e dopo mi ha detto:

“La croce dispone l’anima alla pazienza. La croce apre il cielo ed unisce insieme cielo e terra, cioè Dio e l’anima. La virtù della croce è potente e quando entra in un’anima ha la virtù di togliere la ruggine di tutte le cose terrene; non solo, ma dà la noia, il fastidio, il disprezzo delle cose della terra, ed invece, poi, le rende il sapore, il gradimento delle cose celesti; ma da pochi viene riconosciuta la virtù della croce, perciò [molti] la disprezzano”.

Chi può dire quante cose ho compreso della croce mentre Gesù parlava? Il parlare di Gesù non è come il nostro che tanto si capisce [per] quanto si dice; ma una sola parola lascia una luce immensa, che ruminandola bene potrebbe fare stare occupato tutto il giorno in profondissima meditazione. Perciò se io volessi dire tutto andrei troppo per le lunghe ed anche mi mancherebbe il tempo a farlo.

Dopo poco Gesù è ritornato di nuovo, ma un poco più afflitto. Io subito ho domandato la cagione, e Gesù mi ha fatto vedere molte anime devote e mi ha detto:

“Figlia mia, quello che guardo in un’anima è quando si spoglia della propria volontà, allora la mia Volontà l’investe, la divinizza e la fa tutta mia. Vedi un po’ queste anime che si dicono devote fino a tanto che le cose vanno a lor modo, poi [per] una piccola cosa, se non sono lunghe le loro confessioni, se il confessore non le soddisfa, perdono la pace e certune giungono a non volerne fare più niente. Questo dice che non è la mia Volontà che le[1] predomina, ma la loro. Credi pure o figlia mia, che hanno sbagliata la strada, perché quando veggo che davvero vogliono amarmi, ho tanti modi di poter dare la mia grazia”.

Quanta pena faceva veder Gesù soffrire da [parte di] questa sorta di gente! Ho cercato di compatirlo per quanto ho potuto, e così è finito. 



[1] su di loro

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