capitolo (3)
Onde il Divin Maestro da principio, pose mano a spogliare il mio cuore da tutte le creature, e con voce interna mi diceva: “Io sono tutto il bello che merito d’essere amato. Vedi, se tu non togli questo piccolo mondo che ti circonda d’intorno, cioè, pensieri di creature, immaginazione, Io non posso liberamente entrare nel tuo cuore; questo mormorio nella tua mente è d’impedimento a farti sentire più chiara la mia voce, a versare le mie grazie, ad innamorarti veramente di Me. Promettimi d’essere tutta mia, ed Io stesso metterò mano all’opera. Tu hai ragione che non puoi niente; non temere, farò Io il tutto, dammi la tua volontà e ciò Mi basta!”
E questo succedeva al più nella Comunione. Quindi Gli promettevo d’essere tutta sua, Gli chiedevo perdono ché fino a quel punto non [lo] ero stata; Gli dicevo che veramente Lo volevo amare e, Lo pregavo che non mi lasciasse mai più sola senza di Lui; e la voce che continuava: “No, no, verrò insieme con te ad osservare tutte le tue azione, i movimenti, i desideri tuoi”.
fonte audio: yahoo/group/ladivinavolonta