Gesù, il vero direttore spirituale, la istruisce circa il modo da tenere nello stato di oscurità ed abbandono.

E lui, benignamente, ammaestrandomi diceva: «Tu hai fatto male nello starti così disturbata! Non sai tu che Io sono Spirito di pace e la prima cosa che ti raccomando è di non funestare la pace del cuore? Quando nell'orazione non puoi raccoglierti, non voglio che pensi a questo o quell'altro, com'è e come non è; facendo così tu stessa chiami la distrazione. Ma invece quando ti trovi in quel[lo] stato la prima cosa è che ti umili, confessandoti meritevole di quelle pene, met­tendoti come un umile agnellino nelle braccia del carnefice, che mentre l'uccide gli lambisce la mano; così tu, mentre ti vedrai percossa, abbattu­ta, sola, ti rassegnerai alle mie sante disposizioni, mi ringrazierai di tutto cuore, mi bacerai quella mano che ti percuote, riconoscendoti indegna di quelle pene; poi mi offrirai quelle amarezze, angustie, tedii, pregandomi che li accettassi come un sacrifizio di lode, di soddisfazione delle tue col­pe, di riparazione dell'offese che mi fanno. Facendo così, la tua orazione salirà innanzi al mio Trono come un incenso odorosissimo, ferirà il mio cuore, ti attirerai nuove grazie e nuovi carismi; il demonio vedendoti umile e rassegnata, tutta inabissata nel tuo nulla, non avrà forza di avvi­cinarsi. Eccoti che dove tu credevi di perdere, farai grandi acquisti».

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