VIIIª MEDITAZIONE (1ª parte)

Differenza tra gli atti compiuti nella volontà umana e gli atti fatti nella Divina Volontà

Il fondersi nella Divina Volontà

di Marina D'Ariano 

 

Luisa trascorse più di 60 anni in un letto. La sua vita esteriore era ridotta davvero all’essenziale, al nulla. Tutta l’intensità della sua vita fu interiore: una incessante attività interiore nella Divina Volontà. E non per questo tale attività fu meno reale di una attività esteriore e visibile. Anzi!

In realtà tutto sta nella volontà. Ciò che ci rende più simili a Dio è il fatto di possedere una libera volontà, e ciò che non possiamo fare col corpo o con le nostre azioni, lo possiamo fare con la volontà – tanto il bene quanto il male, in quanto la sostanza di ciascun atto sta nella intenzione (la volontà) che anima tale atto.

Su questo punto – tutto sta nella volontà – Gesù dice a Luisa:

(9 Ottobre 1921 - Vol.13) "… La volontà dell’uomo è quello che più rassomiglia al suo Creatore. Nella volontà umana ci ho messo parte della mia Immensità e della mia Potenza, e dandole il posto d’onore l’ho costituita regina di tutto l’uomo e depositrice di tutto il suo operato. Come le creature tengono le casse dove conservare la loro roba, per tenerla custodita, così l’anima tiene la sua volontà (per) conservare e custodire tutto ciò che pensa, che dice e che opera; neppure un pensiero sperderà. Ciò che non può fare con l’occhio, con la bocca, con le opere, lo può fare con la volontà; in un istante può volere mille beni e mille mali. La volontà fa volare il pensiero al Cielo, nelle parti più lontane, e fin negli abissi. Si può impedire che operi, che veda, che parli, ma tutto ciò lo può fare nella volontà. Tutto ciò che vuole e fa forma un atto e lo lascia in deposito nel suo stesso volere, e come la volontà si può estendere, quanti beni o mali non può contenere?

Perciò, tra tutto, voglio il volere dell’uomo, perché se ho questo, ho tutto; la fortezza è vinta."

… Sicché, mentre l’azione materiale è volata via dopo che l’abbiamo compiuta, l’atto interiore, l’intenzione, la scelta espressa dalla nostra libertà, rimarrà per sempre depositata nella nostra volontà.

Allo stesso tempo, le caratteristiche e le qualità di un atto dipendono dalla natura che anima tale atto. Ad esempio, un atto umano è limitato nello spazio e nel tempo e il merito acquisito da un atto buono è sempre limitato ed individuale. L’atto di un gatto ha le stesse caratteristiche della natura del gatto – animale e istintiva – ed il gatto non acquisterà meriti di fronte a Dio perché non ha una libera volontà con cui poter scegliere tra il bene e il male. Ed infine, ciascun atto compiuto da Dio ha le stesse caratteristiche della Natura Divina e della Volontà Divina: Infinita, immensa, eterna, perpetua, che produce effetti su tutto e tutti, ed in tutti i tempi. E tali atti sono contenuti nella Divina Volontà - così come tutti gli atti umani restano depositati nella volontà umana - e sono continuamente in atto, formando l’Unico Atto Eterno di Dio.

E così sebbene ci pare che il sole sia stato creato una volta per tutte tanti secoli fa, che Gesù si sia incarnato duemila anni fa, e che poi sia morto e risorto in un passato irraggiungibile, in realtà, nella Volontà di Dio, il sole è in continuo atto di essere creato, il Verbo è in atto continuo di incarnarsi, di soffrire continuamente la sua Passione, di morire e risorgere… E questo non è un concetto simbolico, astratto o surreale – tutt’altro! E’ reale e effettivo nella Volontà di Dio.

Proprio su questo punto, Gesù dice a Luisa:

(8 Dicembre 1923 - Vol.16) "… Tu devi prima sapere che la mia Divinità è un Atto solo; tutti gli atti suoi si concentrano in Uno solo. Questa significa essere Dio, il portento più grande della nostra Essenza Divina: non essere soggetta a successione di atti; e se alla creatura sembra che ora facciamo una cosa ed ora un'altra, è piuttosto che facciamo conoscere ciò che c'è in quel solo Atto, ed essendo la creatura incapace di conoscerlo tutto d'un solo colpo, glielo facciamo conoscere a poco a poco".

Allora adesso possiamo cominciare a comprendere la enorme differenza che passa tra due atti che apparentemente sembrano gli stessi (camminare o prendere il cibo), ma che sono animati da due diverse volontà: l’umana (es. gli atti buoni di tutti i Santi), e la Divina (tutti gli atti della Umanità di Gesù che essendo Uomo e Dio, operò sempre nella Sua Divina Volontà; di Maria Santissima la Quale visse sempre e solo di Volontà Divina; … e di una creatura che viva NELLA Divina Volontà – non per suo proprio potere, ma per Dono di Dio – quel Dono che Adamo ed Eva possedevano prima del peccato; quel Dono che ora Nostro Signore vuole ridare all’Umanità, e per fare ciò ha scelto una creatura di stirpe comune come modello e primogenita dei Figli del Divin Volere: Luisa Piccarreta.

(2 Marzo 1924 Vol.16) "… Perciò non c'è cosa più sublime, più estesa, più divina, più santa del vivere nel mio Volere; le generazioni dei suoi atti sono incalcolabili. Sicché l'anima, quando non è unita con la mia Volontà né entra in Essa, non dà la “giratina” né apre la corrente della sua Luce interminabile. Quindi, tutto ciò che fa resta personale ed individuale; il suo bene, la sua preghiera è come quella piccola luce che si usa nelle stanze, che non tiene virtù di dar luce a tutti i ripostigli della casa, e molto meno può dare luce fuori, e se manca l'olio, cioè la continuazione dei suoi atti, la piccola luce si smorza e resta all'oscuro".

Dunque, nell’entrare nella Divina Volontà, l’anima trova tutti questi infiniti tesori, che sono contenuti e sono continuamente in Atto nella Volontà di Dio: gli Atti della Creazione, tutti gli Atti di Gesù e Maria Santissima (Redenzione), tutti gli atti dello Spirito Santo (Santificazione), e tutti gli Atti Intimi e Interni della Santissima Trinità (atti "ad intra").

Vivere nella Divina Volontà è proprio questo: deporre la propria umana volontà e prendere possesso e partecipare a tutti gli Atti di Dio; e non solo per usare le cose create secondo lo scopo per cui furono create (il che è solo "fare" la Divina Volontà), ma partecipare al medesimo Atto Creativo e Conservante di Dio, in tutte le cose. E’ penetrare nella essenza delle cose, scoprendo il loro segreto linguaggio divino – linguaggio che Adamo ed Eva potevano comprendere e "parlare" nell’Eden, ma che perdettero a causa della loro disubbidienza.

E l’anima può ricevere tutti questi beni, per poterli ridare a Dio nostro Creatore in nome di tutte le creature. Questa è la gloria più grande che Dio possa ricevere dalle Sue creature perché Egli si vede amato con il Suo stesso Amore e con i Suoi stessi Attributi e Qualità Divine. Egli poi, nella Sua infinita Bontà e tenerezza, "dimentica" che quelle sono cose Sue, e le riceve dalla creatura come se appartenessero ad essa. Che sorpresa, che felicità, sia per il Creatore che per la creatura!

E così, per perpetuare questa continua attività di dare amore, gloria, onore, ringraziamento a Dio attraverso le cose da Lui create e i Suoi Atti (come se fossero nostri), dobbiamo prendere possesso di questi beni – farli nostri – e questo lo possiamo fare col fonderci nella Divina Volontà.

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