IIª MEDITAZIONE (2ª parte)

L'attività dell'Anima nella Divina Volontà - I 'GIRI'

di padre Mike Adams

San Giovanni Rotondo (FG) - 7 ottobre 1997

 

Gesù ha spiegato a Luisa ciò che deve fare l’anima:

L’anima, per iniziare a camminare nella Divina Volontà, deve incominciare a chiamare la Divina Volontà in tutte le sue azioni:

“Vieni, Divina Volontà, a parlare in me; vieni ad ascoltare in me; vieni a confidare nel mio cuore; vieni ad alzarti in me; vieni a prendere la colazione ed a farla in me; vieni a scuola, al lavoro in me...’, e così dicendo; ma con tranquillità, non con ansia. Prima bisogna farlo nelle cose grandi, nelle cose facili, ricordando che Dio è il Dio della pace. Col passar del tempo, ci accorgeremo che, quasi senza accorgerci, chiameremo la Divina Volontà anche nelle più piccole cose, senza fatica. Cominceremo a dire: “Vieni ad aprire la macchina in me; vieni a sederti nella macchina in me...’; cominceremo a chiamare la Divina Volontà nelle diverse cose che faremo, ad esempio, nel preparare il pranzo, ecc.. Facendo questo esercizio saremo più capaci di fare coscientemente ogni cosa.

Percorrendo questo cammino ritorneremo a vivere secondo il desiderio che Dio ha nei nostri riguardi: ritorneremo a fare della nostra giornata un atto ininterrotto di ricevere e donare, in tutto ciò che ci capita.

Per aiutarci Gesù ha dato anche dei suggerimenti. Ha spiegato il valore dell’atto preventivo (che si fa al mattino) e dell’atto attuale.

Con l’atto preventivo, in un solo atto o momento, io abbraccio tutto ciò che Dio vuole che io oggi faccia nella sua Divina Volontà. Per esempio, alzandomi alle ore 8 del mattino io dico a Gesù:

“Vieni, Divina Volontà, ad abbracciare in me tutto quello che vuoi che oggi io faccia; che tutto sia nella tua Divina Volontà per darti il ricambio di amore, adorazione, gloria, come se tutte le creature aprendo gli occhi ti avessero dato questo contraccambio completo”.

E questa immersione nella Divina Volontà sarà ogni giorno nuova, anche perché nella Divina Volontà non esistono formule fisse; le stesse preghiere scritte da Luisa vogliono essere solo esempio ed aiuto per noi, per avviarci su questa strada, ma è certo che Luisa queste preghiere non le pregava mai nello stesso modo: cambiando le circostanze, cambiava la sua preghiera. Quando il confessore le ha chiesto per obbedienza di scrivere una Consacrazione alla Divina Volontà, allora, in quel caso ha dovuto fissare una formula scritta, ma chissà quante volte si era consacrata alla Divina Volontà con parole completamente diverse! Quindi, un mattino pregheremo l’atto preventivo in un modo, il giorno seguente forse in modo diverso... più prenderemo pratica e più sarà diversa e varia la nostra preghiera.

Gesù però ha detto che: “Non basta l’atto preventivo (cioè l’atto fatto una volta al giorno, il primo atto che abbraccia tutto ciò che farò nella giornata). Io voglio che tu lo faccia momento per momento, nel momento attuale, invocando praticamente la Divina Volontà atto per atto”.

Come nel primo atto ho invocato la Divina Volontà per tutto ciò che farò, cioè per quando camminerò, quando mangerò, quando studierò, quando lavorerò..., nell’atto attuale chiamerò la Divina Volontà:

“Vieni, Divina Volontà, a camminare in me... a studiare in me... a lavorare in me...”, cioè, l’atto attuale si fa nel momento reale.

Negli scritti di Luisa poi troviamo sovente frasi come queste: “Stavo girando nel Supremo Volere... facevo il mio giro nella Creazione, nella Redenzione, nella Santificazione...”; oppure Gesù le dice: “Devi seguirmi nel giro...”.

Gesù, cioè, desidera che prendiamo in rassegna tutto il suo operato, che lo facciamo nostro e che lo ricambiamo.

Come ogni cosa è un ti amo di Dio, uno ed irripetibile, per ognuno di noi, (il canto dell’uccello che tutti noi qui udiamo, pur essendo lo stesso canto è tuttavia un ti amo individuale diretto ad ognuno di noi, è cioè un ti amo personalizzato per ogni creatura che lo sente), così, il Signore desidera che noi prendiamo questo suo Amore che scende a noi attraverso le sue opere, lo facciamo nostro e Glielo ridoniamo personalizzato.

Vediamo come possiamo percepire e realizzare questo desiderio di Dio nelle tre grandi sue opere che conosciamo: nella Creazione, nella Redenzione e nella Santificazione delle anime.

Nella Creazione ad esempio noi possiamo vedere il ti amo di Dio negli oggetti che il sole illumina; possiamo ascoltare il ti amo di Dio nell’uccello che canta; possiamo odorare il ti amo di Dio nel profumo che emana il fiore; possiamo gustare il ti amo di Dio nei cibi, nella frutta che mangiamo; possiamo sentire il ti amo di Dio nel vento, nella brezza che ci accarezza...

L’altra grande opera di Dio è la Redenzione. Girando nelle opere della Redenzione vediamo tutto l’operato di Gesù, la sua Vita, ciò che Lui ha detto (il Vangelo), quello che ha fatto (i fatti raccontati nel Vangelo, l’istituzione della Chiesa, tutta l’opera dei Sacramenti).

Nell’Orologio della Passione, nelle 24 Ore della Passione di N.S.G.C., possiamo toccare con mano l’operato di Gesù: leggere questo scritto è uno dei modi migliori per conoscere le ultime ore della vita di Gesù. Ad esempio, in esso Gesù spiega a Luisa il perché della sua triplice coronazione di spine, avvenuta non una sola volta, ma tre volte; e Gesù spiega anche tante cose di quelle ultime 24 ore della sua Vita, e tutto ha un significato particolare. Perciò, più ci diventerà familiare questo libro e più si arricchirà il nostro giro nella Redenzione.

Per comprendere meglio il concetto di girare, immaginiamo tutte le opere di Dio esposte sul muro: Creazione, Redenzione, Santificazione.

Girando lo sguardo sul muro vediamo: le stelle, i pianeti, il sole, la luna, la terra; poi le cose terrestri: nell’aria, sulla terra e nell’acqua; poi il mondo dell’uomo: noi stessi siamo tutto un mondo nel nostro operato spirituale e corporale, in ciò che pensiamo e facciamo.

Quindi, scorrendo lo sguardo sul muro ci rivolgeremo al Padre dicendogli: “Per le stelle, Padre, Ti amo... per la terra, Padre, Ti amo... per...”.

Passiamo poi ad amare Dio nelle opere della Redenzione, in tutto quello che Gesù ha fatto, dal primo istante del suo concepimento fino all’ultimo respiro sulla Croce.

La terza opera è l’opera della Santificazione, nello Spirito Santo, il FIAT Voluntas Tua sulla terra come in Cielo.

Pensiamo a tutto l’operato dello Spirito Santo; pensiamo a quante ispirazioni date, a quante accettate, ma vissute solo nella volontà umana e quindi in modo imperfetto; e pensiamo anche a quante ispirazioni dello Spirito Santo non accettate! Nel 18° Volume Gesù spiega quanto lo Spirito Santo piange; quanto piange per esempio nei Sacramenti, dove molte volte il suo lavorio è bloccato o mal realizzato (quanti Sacramenti mal celebrati o mal ricevuti,... velocemente!...: quanta distrazione abbiamo nei riguardi di Gesù!...).

In tutta l’opera della Chiesa, nel suo insegnamento, nel guidare e nel santificare le anime, possiamo vedere l’opera dello Spirito Santo.

Oggi, 7 ottobre, festa del S. Rosario, ci ricordiamo delle fotografie di Luisa nelle quali scorgiamo sempre nelle sue mani il Rosario: Luisa, quando non lavorava aveva sempre il Rosario in mano, ed osiamo dire che nessuno sapeva meditarlo come lei. I giri, dei quali abbiamo parlato, si possono inserire molto bene nel S. Rosario e ne vengono fuori delle lunghe e belle meditazioni. Facendo il giro nei misteri gioiosi, dolorosi e gloriosi si possono sviluppare molte idee e pensieri, ripresentando tutto l’operato di Dio presente in questi misteri.

Chiediamo al Signore che ci benedica in modo particolare in questa festa di Maria SS., da questo posto santo dove è vissuto padre Pio. Padre Pio conosceva Luisa e c’era tra loro corrispondenza. Si mandavano le anime l’un l’altra: chi abbisognava di una bella confessione, Luisa lo mandava da padre Pio; e nello stesso tempo padre Pio mandava da Luisa coloro che a lui parevano capaci di comprendere queste rivelazioni sul Divino Volere. Anche le prime conferenze fuori di Corato sono state fatte qui a S. Giovanni Rotondo; e padre Pio indicava coloro che potevano e coloro che non potevano partecipare a queste conferenze, perché lui si accorgeva se l’anima era aperta e disposta a ricevere questa nuova Luce.

Chiediamo al Signore che ci benedica e che ci aiuti a continuare a vivere nella Divina Volontà ed a testimoniarla agli altri.

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