Catechesi sull'importanza delle 24 Ore della Passione di NSGC

Brani tratti dagli Scritti della Serva di Dio Luisa Piccarreta

< 9ª PARTE >


“I CARNEFICI POTERONO LACERARE IL MIO CORPO, MA NON POTERONO TOCCARE NÉ LA MIA VOLONTÀ, NÉ IL MIO AMORE”. “A MIA SOMIGLIANZA HO DOTATO L’ANIMA LIBERA NELLA VOLONTÀ E NELL’AMORE, AFFINCHÉ LIBERAMENTE POTESSE CORRERE VERSO DI ME… E GLORIFICARE IL PADRE… E CORRERE NEI CUORI DI TUTTI PER COLPIRLI D’AMORE”.

Continuando il mio solito stato, io pensavo alle pene del mio amabile Gesù ed offrivo il mio martirio interno, unito alle pene di Gesù, e Gesù mi ha detto: “Figlia mia, i carnefici poterono lacerare il Mio Corpo, insultarMi, calpestarMI, ecc.…; ma non poterono toccare né la Mia Volontà, né il Mio Amore. Questi li volli liberi, affinché come due correnti potessero correre, senza che nessuno potesse impedirle, riversandoMi a bene di tutti, anche degli stessi nemici; essi Mi colpivano coi flagelli, ed Io colpivo i loro cuori col Mio Amore e con la Mia Volontà li incatenavo.Essi Mi pungevano la Testa con spine, ed il Mio Amore accendeva la luce nelle loro menti per farMi conoscere; essi Mi aprivano le piaghe, ed il Mio Amore sanava le piaghe delle anime loro; essi Mi davano la morte, ed il Mio Amore restituiva loro la Vita, tanto che mentre spirai sulla Croce, la vampa del Mio Amore, toccando il loro cuore, li costrinse a prostrarsi davanti a Me ed a confessarMi per vero Dio.

Mai finii così glorioso e trionfale come lo fui nelle pene nel corso della Mia Vita mortale, quaggiù.

Ora, figlia mia, a mia somiglianza, ho dotato l’anima libera nella volontà e nell’amore, sicché gli altri possono impadronirsi dell’operato esterno delle creature, ma dell’interno della volontà, dell’amore, nessuno, nessuno! Ed Io stesso la volli libera in questo, affinché liberamente, non forzata, potesse correre questa volontà e questo amore verso di Me, ed immergendosi in Me potesse offrirMi gli atti più nobili e puri che la mia creatura può darMi, ed essendo Io libero ed essa pure, possiamo riversarci a vicenda, e correre, correre verso il Cielo, per amore e glorificare il Padre e dimorare insieme con la Trinità Sacrosanta; correre verso la terra per fare bene a tutti; correre nei cuori di tutti per colpirli d’amore e con la volontà incatenarli e farne conquiste, sicché dote più grande non potevo dare alla creatura.

Ma dove la creatura può fare sfoggio di questa libera volontà e di questo amore? Nel patire, perché proprio nel patire l’amore cresce, si ingrandisce la volontà, e come regina regge se stessa, lega il Mio Cuore e le sue pene Mi circondano come corona, Mi impietosiscono e Mi faccio dominare, sicché non so resistere alle pene di un’anima amante, e come regina la tengo al mio fianco, ed è tanto il dominio di questa creatura nelle pene, che le fanno acquistare modi nobili, dignitosi, insinuanti, eroici, disinteressati, simili ai miei modi, che le altre creature fanno a gara per farsi dominare da queste anime.

E quanto più l’anima opera con Me, s’immedesima con Me, tanto più Mi sento assorbito da quella; sicché come pensa, sento assorbito il mio pensiero nella sua mente, come guarda, come parla, come respira, così Mi sento assorbire lo sguardo, la voce, il respiro, l’azione, il passo, il palpito, tutto Mi assorbe. 

E mentre Mi assorbe fa sempre acquisto dei miei modi, della mia somiglianza, ed Io vado continuamente rimirandoMi in lei e trovo Me stesso”. (Vol. 11 - 2 febbraio 1917)

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