Volume 1° - parte 7ª


91. Lui tutta mi com­pativa, m'asciugava le lacríme, mi baciava, mi abbracciava e diceva: “Non voglio che piangi. Vedi, adesso sto con te; dimmi, che vuoi”.

92. Voglio contentarti in tutto; mi sento tanto tirato verso di te che non posso farne a meno di far quel che tu vuoi.

93. Viene il mio dolce Gesù con un aspetto tutto amabile. Oh! come mi sento rasserenare la mia mente, il mio cuore.

94. È tanta la bellezza dei suoi occhi, che basta una sola occhiata per trasformarmi in lui e sentirmi scendere in me un certo che di divino.

95. La sua amabilità vi attira tanto, in modo che l'anima non ha minimo dubbio d'essere accolta da Gesù, per quanto brutta e peccatrice si vede.

96. Oh, quanto sei bello, tutto bello, o mio dolce Gesù!

97. Se tanto ti dà pena l'essere priva di me, adesso vieni insieme con me, ché voglio conso­larti.

98. Gesù mi diceva: “Diletta mia, aiutami, ché più non posso”.

99. Anche dalla gente che si dice devota, vedi, quante offese mi fanno, anche nei luoghi più santi!

100. Oh! come era com­passionevole lo stato di Gesù, sì santo, sì puro, in quelle mani che facevano orrore solo a mirarle.

101. Oh, quanto è brutto il peccato! Ah! Signore, fatelo conoscere a tutti, affinché tutti fuggano da questo mo­stro sì orribile!

102. Oh! quanto era com­movente vedere Gesù recitare quelle preci, fare tutte quelle cerimo­nie e movimenti che fa lo stesso sacerdote.

103. La messa ci manifesta ancora l'Amore immenso che non fu contento di morire sulla croce, ma volle continuare lo stato di vittima nella Santissima Eucaristia.

104. Nello stato di annien­tamento sotto quelle specie, è certo che Gesù ci sta vivo e vero.

105. Noi, cessando la nostra vita, le anime no­stre vanno a fare la loro dimora nel cielo, nel seno di Dio.

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