QUINTO MISTERO della GIOIA 

Il ritrovamento del fanciullo Gesù fra i dottori del Tempio


Dodicenne fanciullo Gesù, stando nella tua Divina Volontà mi unisco alla tua dolce Madre ed al caro San Giuseppe nell’accompagnarTi nella tua visita al Tempio in Gerusalemme.

Maria SS. tiene a disposizione nostra l’indicibile sua pena nello smarrimento del Figlio dodicenne al Tempio, affinché anche noi - come Lei - possiamo avere, al momento opportuno, la forza di sacrificare ogni cosa alla Divina Volontà. Quando Ella smarrì il suo Gesù, prevedendo che anche noi ci saremmo smarriti allontanandoci dalla Volontà Divina, Ella si sentì ad un tempo privare del Figlio e di tutti noi, figli suoi, e perciò la sua maternità subì un duplice colpo. Ecco quindi il suo richiamo rivolto a ciascuno di noi:

“Quando sarai in procinto di compiere la tua volontà anziché Quella di Dio, rifletti che abbandonando il FIAT Divino stai per smarrire Gesù e me e per precipitare nel regno delle miserie e dei vizi. Rimani quindi indissolubilmente unito a me ed io ti concederò la grazia di non lasciarti mai più dominare dal tuo volere, ma esclusivamente da Quello Divino”.

Mi dice la tua dolce Mamma:

“Noi continuavamo a trascorrere la vita nella quieta casetta di Nazareth ed il mio caro Figlio cresceva in Grazia ed in Sapienza. Egli da breve tempo aveva raggiunto l’età di dodici anni, quando si andò, secondo l’usanza, a Gerusalemme, per solennizzare la Pasqua. A Gerusalemme ci recammo difilato al tempio e, giuntivi, ci prostrammo con la faccia a terra, adorammo profondamente Dio e pregammo a lungo. La nostra orazione era talmente fervida e raccolta che apriva i Cieli, attirava e legava il Celeste Padre e quindi accelerava la riconciliazione tra Lui e gli uomini. Quanti flagelli non verrebbero risparmiati nel mondo e quanti castighi non si convertirebbero in grazie se tutte le anime si sforzassero di imitare il nostro esempio! Soltanto la preghiera che scaturisce da un’anima in cui regna la Divina Volontà agisce in modo irresistibile sul Cuore di Dio! Essa è tanto potente da vincerLo e da ottenere da Lui le massime grazie. Abbi perciò cura di vivere nel Divin Volere e la Mamma tua, che ti ama, cederà alla tua preghiera i diritti della sua potente intercessione.

Dopo aver compiuto il nostro dovere nel Tempio e di aver celebrata la Pasqua, ci disponemmo a far ritorno a Nazareth. Nella confusione della folla ci sperdemmo; io restai con le donne e Giuseppe si unì agli uomini. Guardai intorno per assicurarmi se il mio caro Gesù fosse venuto con me; però, non avendoLo visto, pensai che Egli fosse rimasto col padre suo Giuseppe. Quale non fu invece lo stupore e l’affanno che provai allorquando, giunti al punto in cui ci dovevamo riunire, non Lo vidi al suo fianco! Provammo tale spavento e tale dolore, che restammo muti ambedue! Affranti dal dolore, ritornammo frettolosamente indietro. Malgrado tutte le nostre ricerche, nessuno ci seppe dir nulla. Il dolore che io provavo incrudiva sempre più procurandomi veri spasimi di morte.

Se Gesù era mio Figlio, Egli era anche il mio Dio; perciò il mio dolore fu tutto in ordine divino, vale a dire, così potente ed immenso da superare tutti gli altri possibili strazi riuniti insieme. Se il FIAT che io possedevo non mi avesse sostenuta continuamente con la sua forza divina, io sarei morta di sgomento.

Riuscita vana ogni ricerca, ritornammo a Gerusalemme. Dopo tre giorni di amarissimi sospiri, di lacrime, di ansie e di timori entrammo nel tempio; io ero tutt’occhi e scrutavo ovunque. Quand’ecco, finalmente, come sopraffatta dal giubilo, scorsi mio Figlio che stava in mezzo ai dottori della Legge! Egli parlava con tale sapienza e maestà, da far rimanere rapiti e sorpresi quanti L’ascoltavano. Al solo vederLo mi sentii ritornare la vita e subito compresi l’occulta ragione del suo smarrimento.

In questo mistero mio Figlio volle dare a me ed a te un insegnamento sublime. Potresti forse supporre che Egli ignorasse ciò che io soffrivo? Tutt’altro, perché le mie lacrime, le mie ricerche, il mio crudo ed intenso dolore si ripercuotevano nel suo Cuore. Eppure, durante quelle ore così penose, Egli sacrificava alla sua Divina Volontà la sua propria Mamma, colei che Egli tanto ama, per dimostrarmi come anch'io un giorno dovessi sacrificare la sua stessa vita al Voler Supremo”.

Mio Divino Gesù, io mi sentirei infelice se non Ti potessi seguire in tutto e se non Ti facessi sempre udire il mio ritornello: ‘Ti amo, Ti adoro, Ti benedico, Ti ringrazio!’ Perciò Ti seguo dodicenne al Tempio, quando T’involi dalla tua Mamma e le cagioni l’acerbo dolore del tuo smarrimento. Io faccio scorrere il mio Ti amo nella costernazione della Madre tua e nella tua perdita angosciosa per chiederTi che si smarrisca per sempre l’umana volontà e le creature si decidano di vivere costantemente di sola Volontà Divina. Finalmente depongo il mio Ti amo in quella stessa gioia che ambedue provaste nel ritrovarTi per supplicarTi, o mio Gesù, di far sì che le creature Ti procurino le pure gioie ed i contenti ineffabili che scaturiscono dal felice Regno del Tuo FIAT Divino.

Mia Vita, Gesù, io rimango con Te per suggellare col mio ‘Ti amo, Ti adoro, Ti benedico, Ti ringrazio’ ogni tua azione e per chiedere incessantemente il Regno del tuo Volere. Nel cibo che prendi imprimo il mio Ti amo onde domandarTi il cibo della tua Volontà per tutte le creature; nell’acqua che bevi faccio scorrere il mio Ti amo per chiederTi che l’acqua pura del tuo Volere scorra nelle nostre vene e ivi formi la sua vita. Questo mio Ti amo Ti segue ovunque: quando prendi fra le tue mani chiodi e martelli pei tuoi lavori di fabbro io Ti prego d’inchiodare per mezzo suo tutte le volontà umane e di dare libertà di vita al tuo Volere. Quando Ti ritiri nella tua stanzetta per pregare o prendere sonno, io non Ti voglio lasciare solo; mettendomi vicino a Te, se non saprò dirTi altro, Ti sussurrerò incessantemente all’orecchio: ‘Ti amo, Ti adoro’; Ti chiederò colle tue stesse preghiere il Regno del tuo FIAT e col tuo stesso sonno Ti domanderò di addormentare l’umana volontà, affinché essa non abbia più vita.

Pater, 10 Ave, Gloria

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