QUARTO MISTERO della GIOIA 

La Presentazione di Gesù al Tempio 


Stando in Te, Divina Volontà, vedo che il FIAT Divino chiama la Regina del Cielo all’eroismo del sacrificio d’offrire il Bambinello Gesù per la salvezza del genere umano.

Il Voler Divino gradisce tanto il sacrificio da Lui voluto dalla creatura, che le cede i suoi diritti e la costituisce regina del sacrificio e del bene che sorgerà in mezzo alle creature.

Mio Piccolo Gesù, fusa in Te seguo il racconto della tua dolce Madre:

“Io mi sentivo rapita nel vedere che in ogni pena, lacrime e moto che faceva il mio dolce Gesù, cercava e chiamava la sua Mamma come caro rifugio degli atti suoi e della sua vita. La ripetizione dei suoi atti insieme con me, le sue lacrime, le sue pene, il suo amore, erano come trasfusi insieme e ciò che faceva Lui, facevo io.

Giunto il termine dei quaranta giorni, il caro Bambino, più che mai affogato nel suo Amore, volle ubbidire alla legge e presentarsi al tempio per offrirsi per la salvezza di ciascuno. Era la Divina Volontà che ci chiamava al grande sacrificio e noi, pronti, ubbidimmo. Questo FIAT Divino, quando trova la prontezza nel fare ciò che Lui vuole, mette a disposizione della creatura la sua forza divina, la sua santità, la sua potenza creatrice di moltiplicare quell’atto, quel sacrificio per tutti e per ciascuno, mette in quel sacrificio la monetina di valore infinito, con cui si può pagare e soddisfare per tutti.

Giunti al tempio, ci prostrammo ed adorammo la Maestà Suprema e poi deponemmo il pargoletto Gesù nelle braccia del sacerdote, qual era Simeone, il quale ne fece l’offerta all’Eterno Padre, offrendoLo per la salvezza di tutti; il quale, mentre l'offriva, ispirato da Dio, riconobbe il Verbo Divino ed esultando d’immensa gioia adorò e ringraziò il caro Bambino e, dopo l’offerta si atteggiò a profeta e predisse tutti i miei dolori. Ma quel che più mi trafisse il Cuore fu il sentire che questo Celeste Infante sarebbe stato non solo la salvezza, ma anche la rovina di molti ed il bersaglio delle contraddizioni. Che pena! Che dolore! Se il Volere Divino non mi avesse sostenuta, sarei morta all’istante di puro dolore. Invece mi diede vita per cominciare a formare in me il Regno dei dolori nel Regno della Sua stessa Divina Volontà. Sicché, col diritto di Madre che avevo su tutti, acquistai anche il diritto di Madre e Regina di tutti i dolori. Coi miei dolori acquistai la monetina per pagare i debiti dei figli miei ed anche dei figli ingrati.

Nelle tue pene, negli incontri dolorosi, quando conosci che il Volere Divino vuole qualche sacrificio da te, sii pronta, non ti abbattere, anzi ripeti subito il caro e dolce: ‘Fiat’, cioè: ‘quello che vuoi Tu lo voglio io’ e, con amore eroico, fa’ che il Volere Divino prenda il suo regio posto nelle tue pene, affinché te le converta in monetina di infinito valore con cui potrai pagare così i tuoi debiti e anche quelli dei tuoi fratelli, per riscattarli dalla schiavitù dell’umana volontà e per farli entrare, come figli liberi, nel Regno del FIAT Divino”.

Mio amabile Bambino, io vedo che la volontà umana perseguita la tua Volontà Divina, perché non vuole che Essa regni, ma io voglio far scorrere il mio Ti amo, i miei baci affettuosi e anche il mio volere, nel tuo dolore per riconciliare fra loro la Divina e l’umana volontà e per farne di ambedue una sola. Per chiederTi il tuo FIAT io seguo incessantemente la Mamma mia che Ti porta fra le sue braccia. Mentre Ella cammina voglio farTi sentire il dolce mormorio del mio Ti amo, Ti adoro, Ti benedico, Ti ringrazio; perciò lo imprimo passo passo in ogni atomo di terra, in ogni filo d’erba che i suoi santi piedi calpestano. Il mio Ti amo, Ti benedico, Ti ringrazio, Ti segue ovunque per chiederTi il tuo FIAT. In ogni tuo palpito e respiro, sulla tua lingua, nella pupilla dei tuoi occhi, in tutte le gocce del tuo Sangue, nella tua piccola Umanità, in ciascuno dei tuoi santi pensieri, io intendo imprimere il mio Ti amo col mio bacio. Desiderando che Tu trovi questo mio Ti amo nell’amplesso che Ti danno la Mamma Celeste e San Giuseppe, io lo depongo fra le loro braccia e come Tu Ti offri per darmi la Vita, così io voglio offrire la mia esistenza per difendere la tua e per chiedere il trionfo della tua Volontà.

Pater, 10 Ave, Gloria

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