TERZO MISTERO della LUCE 

L'annuncio del Regno di Dio con l'invito alla conversione


Nella tua Divina Volontà Ti accompagno, Gesù, nell’annuncio del Regno del Padre ed accolgo, per me e per tutti, il tuo invito alla conversione.

Per ripristinare il suo Regno sulla terra il Padre Celeste comunica all’uomo, con la sua Parola, a poco a poco la sua Volontà respinta nell’Eden. Dona quindi per prime le sue Leggi e Statuti e poi, ecco la Buona Novella della Redenzione, con l’Incarnazione e il Sacrificio della Parola stessa, il Verbo, il quale è la rivelazione del Padre e della Sua Volontà all’umanità. Per  compiere lo scopo della sua venuta sulla terra, la Redenzione completa dell’uomo, Gesù ci dona ora le Verità sul ‘vivere nel Divin Volere’, le parole che riguardano il Suo Regno ‘come in Cielo così in terra’, e che, come il Fiat Creante, possiedono la virtù di comunicare il bene che contengono a coloro che, disposti, vogliono riceverle.

Metto i miei piedi nei tuoi, Gesù, per camminare insieme a te, con i tuoi stessi passi, sulle strade della Palestina, mentre ascolto il suono della tua voce giungere dolce e melodioso al mio orecchio:

"Io nel venire sulla terra venni a manifestare la mia dottrina Celeste, a far conoscere la mia Umanità, la mia Patria, e l’ordine che la creatura doveva tenere per raggiungere il Cielo, in una parola, il Vangelo; ma della mia Volontà quasi nulla o pochissimo dissi, quasi la sorvolai, facendo capire che la cosa che più M’importava era la Volontà del Padre mio. Dei suoi pregi, della sua altezza e grandezza, dei grandi beni che la creatura riceve col vivere nel mio Volere, quasi nulla dissi, perché la creatura, essendo troppo bambina nelle cose celesti, non avrebbe capito nulla, solo le insegnai a pregare: Fiat Voluntas Tua, Sicut in Cælo et in Terra, affinché si disponesse a conoscere questa mia Volontà per amarla e farla, e quindi ricevere i beni che Essa contiene”.

“Come Adamo peccò, Dio gli fece promessa del futuro Redentore; passarono secoli, ma la promessa non venne meno e le generazioni ebbero il bene della Redenzione. Ora come venni dal Cielo e formai il Regno della Redenzione, prima di partire al Cielo feci un’altra promessa più solenne, del Regno della mia Volontà e, questa fu nel Pater Noster; e per darle più valore e per ottenerlo più subito, la feci questa promessa formale nella solennità della mia preghiera, pregando il Padre che facesse venire il suo Regno e la Volontà Divina come in Cielo così in terra. Mi misi Io a capo di questa preghiera, conoscendo che tale era la sua Volontà e che pregato da Me non Mi avrebbe nulla negato, molto più che colla sua stessa Volontà Io pregavo e chiedevo una cosa dal mio stesso Padre voluta. E dopo averla formata questa preghiera innanzi al mio Padre Celeste, sicuro che Mi veniva accordato il Regno della mia Volontà Divina sulla terra, l’insegnai ai miei Apostoli, affinché l’avessero insegnata a tutto il mondo, perché uno fosse il grido di tutti: ‘Sia fatta la Volontà tua, come in Cielo così in terra’. Promessa più certa e solenne non potrei fare; i secoli per Noi sono come un punto solo e le nostre parole sono atti e fatti compiuti.

Il mio stesso pregare al Padre Celeste: ‘Venga, venga il Regno tuo, sia fatta la Volontà tua come in Cielo così in terra’, significava che colla mia venuta sulla terra il Regno della mia Volontà non veniva stabilito in mezzo alle creature, altrimenti avrei detto: ‘Padre mio, il Regno nostro che già ho stabilito sulla terra sia confermato e la nostra Volontà domini e regni’. Invece dissi: ‘Venga’, ciò significava che deve venire e le creature devono aspettarlo con quella certezza con cui aspettarono il futuro Redentore, perché c’è la mia Volontà Divina legata e compromessa in quelle parole del Pater Noster, e quando Essa si lega, è più che certo ciò che promette”.

"L’importanza del Regno del Fiat Supremo è grandissima, ed Io l’amo tanto che sto facendo più che a nuova Creazione e Redenzione, perché nella Creazione appena sei volte fu pronunziato il mio Fiat Onnipotente per disporla e uscirla tutta ordinata, nella Redenzione parlai, ma siccome non parlai del Regno del mio Volere, che contiene infinite conoscenze e beni immensi, quindi non avevo una materia lunghissima di parole da dire, perché tutto ciò che insegnai era di natura limitata e con poche parole si finiva col farle conoscere. Invece per far conoscere la mia Volontà, ci vuole assai, la sua storia è lunghissima, racchiude un’eternità, senza principio e senza fine, perciò per quanto dico tengo sempre da dire, perciò sto dicendo, oh, quanto di più! Essendo più importante di tutto, contiene più conoscenze, più luce, più grandezze, più prodigi, quindi son necessarie più parole. Molto più che, quanto più faccio conoscere tanto più allargo i confini del mio Regno da dare ai figli che lo possederanno. Perciò ogni cosa che manifesto della mia Volontà, è una nuova creazione che faccio nel Regno mio, da farle godere e possedere a coloro che avranno il bene di conoscerlo. Ed ecco si richiede perciò grande attenzione nel manifestarle".

Ed io mi fondo in Te, Gesù, e, prendendo la tua Parola come vita della mia parola, adoro e ringrazio la Maestà Suprema a nome di tutte le creature per aver manifestata e comunicata la sua Divina Volontà all’umanità: prima come Legge e Comandamenti, poi come rimedio ad ogni male e Salvezza tramite il Vangelo, ed infine come pienezza di vita per la creatura con il donarle le conoscenze e la Vita nel Voler Divino.

Pater, 10 Ave, Gloria

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