SECONDO MISTERO della LUCE 

Le nozze di Cana


Mio Gesù, accompagno la tua Divina Volontà seguendoTi alle Nozze di Cana e Ti chiedo di cambiare l’acqua della volontà umana nel prezioso vino della tua Divina Volontà.

Il Dono della Divina Volontà è il vino più prezioso e prelibato, che il Padrone di casa, nostro Dio e Padre, conserva per ultimo, con meraviglia e diletto dei figli suoi, invitati alle nozze dell’Agnello. E’ il più grande prodigio in Cielo e in terra, è il miracolo dei miracoli: il Sole della Divina Volontà, trasformando in Sole la volontà umana, agisce in essa come nel suo proprio centro. E come il primo miracolo che Gesù fece a Cana fu ottenuto per mezzo di Maria, Madre e Regina della Divina Volontà, così il più grande miracolo di tutti, quello di far vivere la creatura della Divina Volontà, verrà dato tramite Lei, che gettò le fondamenta del Regno del Divin Volere nella sua anima.

Gesù, metto il mio cuore nel Tuo, per ascoltare con il tuo stesso Amore le parole della nostra dolce Mamma:

“Mio Figlio era ritornato dal deserto e si preparava alla vita pubblica, ma prima volle assistere a questo sposalizio, e perciò permise che fosse invitato. Ci andammo, non per festeggiare, ma per operare cose grandi a pro delle umane generazioni. Mio Figlio prendeva il posto di Padre e di Re nelle famiglie, io prendevo il posto di Madre e Regina. Con la nostra presenza rinnovammo la santità, la bellezza, l'ordine dello sposalizio formato da Dio nell'Eden, cioè di Adamo ed Eva, sposati dall'Ente Supremo per popolare la terra e per moltiplicare e crescere le future generazioni. Il matrimonio è la sostanza dove sorge la vita delle generazioni; si può chiamare il tronco dal quale viene popolata la terra. I sacerdoti, i religiosi, sono rami; se non fosse per il tronco, neppure i rami avrebbero vita. Quindi col peccato, col sottrarsi dalla Divina Volontà, Adamo ed Eva fecero perdere la santità, la bellezza, l’ordine della famiglia; ed io, la Mamma tua, la novella Eva innocente, insieme col mio Figlio, andammo per riordinare ciò che Dio fece nell'Eden e mi costituivo Regina delle famiglie ed impetravo la grazia che il Fiat Divino regnasse in esse, per avere le famiglie che mi appartenessero ed io tenessi il posto di Regina in mezzo a loro.

Ma non è tutto; il nostro amore ardeva e volevamo far conoscere quanto le amavamo e dar loro la più sublime delle lezioni. Ed ecco come: nel più bello del pranzo mancò il vino ed il mio Cuore di Madre si sentì consumare d'amore, che volle prestare aiuto; e sapendo che mio Figlio tutto poteva, con accenti supplichevoli, ma certa che mi avrebbe ascoltata, Gli dico: ‘Figlio mio, gli sposi non hanno più vino’. E Lui mi risponde: ‘Non è giunta l'ora mia, di far miracoli’. Ed io, sapendo certo che non mi avrebbe negato ciò che Gli chiedeva la sua Mamma, dico a quelli che servivano la tavola: ‘Fate ciò che vi dice mio Figlio ed avrete ciò che volete, anzi avrete il di più e sovrabbondante’.

In queste poche parole io davo una lezione, la più utile, necessaria e sublime alla creatura. Io parlavo col Cuore di Madre e dicevo loro: ‘Figli miei, volete essere santi? Fate la Volontà di mio Figlio; non vi spostate di ciò che Lui vi dice ed avrete la sua somiglianza, la sua santità in vostro potere. Volete che tutti i mali vi cessino? Fate ciò che vi dice mio Figlio. Volete qualunque grazia, anche difficile? Fate ciò che vi dice e vuole. Volete anche le cose necessarie della vita naturale? Fate ciò che dice mio Figlio; perché nelle sue parole, in ciò che vi dice e vuole, tiene racchiusa tale potenza che, come parla, la sua parola racchiude ciò che chiedete e fa sorgere nelle anime vostre le grazie che volete. Quanti si veggono pieni di passioni, deboli, afflitti, sventurati, miserabili; eppure pregano e pregano, ma perché non fanno ciò che dice mio Figlio nulla ottengono, il Cielo pare chiuso per loro. Questo è un dolore per la tua Mamma, perché vedo che mentre pregano, si allontanano dalla fonte dove risiedono tutti i beni, qual è la Volontà di mio Figlio.

Ora, i servienti fecero appunto ciò che loro disse mio Figlio, cioè: ‘Riempite i vasi d'acqua e portateli a tavola’. Il mio caro Gesù benedisse quell'acqua e si convertì in vino squisito. Oh, mille volte beato chi fa ciò che Lui dice e vuole! Con ciò mio Figlio mi dava l'onore più grande, mi costituiva Regina dei miracoli; perciò volle la mia unione e preghiera nel fare il primo miracolo. Lui mi amava troppo, tanto che volle darmi il primo posto di Regina anche nei miracoli e coi fatti diceva, non con le parole: ‘Se volete grazie, miracoli, venite alla mia Madre; Io non le negherò mai nulla di ciò che Ella vuole’.

Oltre a ciò, con l'avere assistito a questo sposalizio, io guardavo i secoli futuri, vedevo il Regno della Divina Volontà sulla terra, guardavo le famiglie, ed impetravo a loro che simboleggiassero l'amore della Trinità Sacrosanta, per fare che il suo Regno fosse in pieno vigore, e con i miei diritti di Madre e Regina, prendevo a petto mio il regime di esso, e possedendone la fonte, mettevo a disposizione delle creature tutte le grazie, gli aiuti, la santità che ci vuole per vivere in un Regno sì santo. E perciò vado ripetendo: ‘Fate ciò che vi dice mio Figlio’ ”.

Amor mio e Vita mia Gesù, io veggo che prima d’incominciare la tua vita pubblica, l’amore del tuo Cuore ardente Ti conduce ad assistere colla Mamma tua alle nozze di Cana e quindi Ti seguo col mio Ti amo. Io sento che il tuo Cuore palpita di tenerezza e di dolore, perché rammenta di aver benedetto altre nozze nell’Eden, quelle cioè di Adamo ed Eva innocenti. Furono anzi doppie le nozze cui assistesti allora: nozze tra la tua Divina Volontà e l’umana, nozze tra l’uomo e la donna, ai quali donavi per dote tutta la Creazione e soprattutto la tua Divina Volontà palpitante nei loro cuori ed in ogni cosa creata.

O mio Gesù, io voglio mettermi vicino a Te per investire il tuo sguardo dolce, la tua voce melodiosa, i tuoi modi affascinanti col mio ‘Ti amo, Ti adoro, Ti benedico, Ti ringrazio’. Per quell’amore che Ti spinse a cedere alle suppliche della Sovrana Regina, che Ti domandava di trasformare l’acqua in vino, Ti prego di voler compiere il gran miracolo di cambiare la volontà umana nella Divina, onde Questa possa regnare come in Cielo così in terra.

Mamma Santa, tu che dimostrasti tanta sollecitudine nel venire in soccorso a quegli sposi, deh, abbi ora uguale premura nel far regnare sulla terra il Santo Voler di Dio!

Con il mio ‘Ti amo e Ti ringrazio’ Ti accompagno, Gesù, in ogni atto di questa tua prima pubblica autorivelazione. Intendo ripetere ogni tuo atto dentro di me, ringraziarTi in nome di tutti per il dono della Redenzione, come pure intendo, per ogni anima, ricevere il frutto completo di quegli atti.

Pater, 10 Ave, Gloria

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