Libro di Cielo - Volume 20°

Ottobre 2, 1926 (6)

Come le generazioni sono legate tra loro e perciò [c’è] chi prega, chi riceve e chi possiede. Come Gesù dona e accorda le nostre disposizioni. La sua parola è nuova creazione. Come in cielo non ci sono segreti.

Mi sentivo amareggiata al sommo per la privazione del mio dolce Gesù. Oh, come mi sentivo male! Non ne potevo più, ma quando son giunta come agli estremi del dolore, si è mosso nel mio interno e, tutto afflitto, mi ha detto:

“Figlia mia, sto guardando quanto debbo allargare i confini del Regno della mia Volontà per darne il possesso alle creature. So che esse non possono prendere l’in­terminabilità che contiene il Regno del mio Volere, perché non le è dato, come creatura, di valicare e di abbracciare una Volontà corrispondente ad un regno che non ha confini, perché essendo creata, è sempre ristretta e limitata, ma ad onta ch’è limitata, a seconda le sue disposizioni, così io dispongo più o meno i beni, la larghezza dei confini che deve possedere. Ecco, perciò sto guardando i posteri, che disposizione terranno; sto guardando i presenti per vedere le disposizioni che tengono, perché i presenti devono pregare, impetrare, preparare il Regno del Fiat Supremo ai posteri. Ed a seconda le disposizioni dei posteri e l’interesse dei presenti, così vado allargando i confini del regno mio, perché le generazioni son tanto legate tra loro, che sempre così succede, che una prega, l’altra prepara, l’altra impetra, un’altra possiede.

Così successe nella mia venuta sulla terra per formare la redenzione: non furono i presenti che pregarono, che sospirarono, che piansero per ottenere i suoi beni, questi li godono e li posseggono, ma furono quelli che stavano prima della mia venuta. Ed a seconda le disposizioni dei presenti e le preghiere e disposizioni dei passati, io allargavo i confini dei beni della redenzione. Perché un bene allora viene da me dato, quando può essere utile alle creature; ma se utile non porta loro, a che pro darlo? E questo utile viene preso da loro se hanno più disposizione.

Ma sai tu quando allargo i suoi[1] confini? Quando ti manifesto una conoscenza nuova che riguarda il Regno della mia Volontà. Perciò prima di manifestartela do uno sguardo a tutti per vedere le loro disposizioni, se sarà loro utile, oppure [se] sarà per loro come non detto. E vedendo che io voglio allargare di più i miei confini per dare loro più beni, più gioie, più felicità da possedere, siccome esse[2] non son disposte, mi sento afflitto ed aspetto le tue preghiere, i tuoi giri nel mio Volere, le tue pene, per disporre i presenti ed i posteri, e poi ritorno alle nuove sorprese delle mie manifestazioni sulla mia Volontà.

Perciò quando non ti parlo sono afflitto. La mia parola è il dono più grande, è una nuova creazione; e non potendolo [far] uscire da me perché le creature non son disposte a riceverlo, sento in me il peso del dono che voglio dare, e non potendolo dare rimango afflitto e taciturno. E molto più cresce la mia afflizione nel vederti afflitta per causa mia. Se tu sapessi come sento la tua mestizia! Come si riversa tutta nel mio cuore, perché la mia Volontà me la porta fin nell’intimo del cuore mio, perché io non ho due Volontà, ma una, e siccome [questa] regna in te, come conseguenza mi porta fin dentro di me le tue afflizioni. Perciò prega ed il tuo volo sia continuo nel Fiat Supremo, affinché impetri che le creature si dispongano ed io ritorni a prendere di nuovo la parola”.

Detto ciò, ha fatto silenzio, ed io son rimasta più afflitta di prima e sentivo tutto il peso che sentiva Gesù per le indisposizioni delle creature, sentivo come se Gesù non mi dovesse più parlare per allora; ma Gesù, volendomi sollevare dalla mia afflizione ed anche per sollevare se stesso, mi ha detto:

“Figlia mia, coraggio. Credi tu che tutto si conoscerà ciò ch’è passato tra me e te? No, figlia mia. Farò conoscere ciò che sarà necessario, ciò che riguarda il Regno del Fiat Supremo, anzi sarò più largo ancora. Di ciò che prenderanno le creature di questo mio regno, [metterò tale larghezza] per dar loro il campo libero di sempre più camminare, per fare allargare il loro possesso nel Fiat Supremo, affinché mai possano dire: ‘Basta, non abbiamo dove altro giungere’. No, no; metterò tale larghezza che l’uomo terrà sempre da prendere e da allungare il suo cammino. Ma ad onta di tale larghezza, non tutti [si] conosceranno i molti segreti, come non tutti conoscono ciò[3] che passò tra me e la Mamma mia per formare il Regno della Redenzione, le grazie sorprendenti, i favori innumerevoli. Lo conosceranno in cielo dove non ci sono segreti, ma in terra conobbero ciò che soprabbondava[4] per il loro bene.

Così farò con te. Se ho guardato[5], è stato per chi vuol venire a vivere nel Regno della mia Volontà. Ma per te, per la piccola figlia del mio Volere, per chi ha formato insieme con me questo regno con tanto sacrificio, potrà mai l’amor mio dirti basta? negarti la parola? non versare in te il continuo flusso delle mie grazie? No, non posso, piccola figlia mia; non è della natura del mio cuore, né della mia Volontà, che contiene un atto continuato non mai interrotto di dare e sempre dare nuove sorprese a chi non conosce altra vita se non la sua. E se mi vedi taciturno non è per te, perché tra me e te non c’è bisogno di parole per intenderci; vederci è comprenderci, e tutto io mi verso in te, e tu in me. E col versarmi io, verso in te nuove grazie e tu le prendi, perché ciò che [è] necessario a te, [che] deve essere come causa prima per formare il Regno del Fiat eterno, non sarà necessario a chi solo deve vivere in esso. Con te non si tratta solo di vivere, ma di formarlo, e perciò il tuo Gesù deve tanto largheggiare per darti le materie prime per la formazione di un regno sì santo.

Ciò succede anche nel basso mondo: chi deve formare un regno ha bisogno di molti mezzi, di tante materie prime. Invece chi deve formare una sola città ha bisogno di meno, e chi passa solo ad abitare in essa, con pochissimi mezzi può vivere in questa città. Ed i sacrifici che deve fare chi deve formare un regno non sono necessari per chi si decide di voler vivere in tale regno. Perciò voglio solo che lavori nella formazione del Regno del Fiat Supremo ed il tuo Gesù ci penserà a tutto il resto”.

 



[1] del Regno della Divina Volontà

[2] creature

[3] cioè, come non tutto si conosce ciò

[4] sovrabbondava

[5] cfr 2° capoverso del capitolo

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