Libro di Cielo - Volume 20°

Ottobre 13, 1926 (10)

Come la Divina Volontà formerà l’eclissi alla volontà umana.

Stavo tutta fondendomi nel Santo Volere Divino, e mentre giravo in esso, facendo i miei atti, il mio amato Gesù si è mosso nel mio interno e mi ha detto:

“Figlia mia, ogni atto, preghiera o pena che l’anima fa entrare nella luce della mia Volontà, diventa luce e forma un raggio di più nel sole dell’eterno Volere. Questi raggi formano la gloria più bella che la creatura può dare al Fiat Divino, in modo che, vedendosi così glorificato dalla sua stessa luce, investe questi raggi di nuove conoscenze che, convertendosi in voci, manifestano all’anima altre sorprese della mia Volontà.

Ma sai tu che cosa formano queste mie conoscenze alla creatura? Formano l’eclissi alla volontà umana, [e] quanto più forte è la luce, quanti più raggi ci sono, tanto più forte la volontà umana resta abbagliata ed eclissata dalla luce delle mie conoscenze, in modo che quasi si sente impotente ad agire e dà il campo all’azione della luce della mia Volontà. La umana volontà resta occupata nell’azione della mia Volontà e le manca il tempo, il luogo di fare agire la sua. È come all’occhio umano quando si fissa a guardare il sole: la forza della luce investe le pupille e, signoreggiandole, le rende impotenti a guardare altre cose, ma con tutto ciò non ha perduto la vista; è la forza della luce che tiene questa potenza che [a] chiunque la guarda le toglie qualunque altro oggetto e non le fa gustare altra luce.

Io non toglierò mai il libero arbitrio alla volontà umana, dono grande, datole nel crearla e che le fanno distinguere se [le creature] vogliono essere veri figli miei, oppure no. Ma piuttosto, con la luce delle mie conoscenze della mia Volontà, formerò più che raggi solari, e chiunque vorrà conoscerli e guardarli resterà investito da questa luce, in modo che la volontà umana, eclissata, prenderà diletto ed amore a guardare la luce e si sentirà fortunata che l’azione della luce prende posto invece della sua, e perderà l’amore, il diletto alle altre cose. Perciò sto dicendo tanto sulla mia Volontà, per formare la luce più forte, perché quanto più forte è, tanto più eclissa per occupare l’umana volontà.

Guarda il cielo, è immagine di ciò. Se tu lo guardi di notte lo vedi tempestato di stelle, ma se lo guardi il giorno, le stelle non esistono più per l’occhio umano, ma in cielo sono al loro posto come stanno di notte. Chi ha avuto questa forza di fare scomparire le stelle mentre stanno nel pieno giorno? Il sole. Con la forza della sua luce le ha eclissate ma non le ha distrutte, tanto vero che, come il sole incomincerà il suo tramonto, così ritorneranno a farsi vedere nella volta dei cieli. Sembra che hanno paura della luce e si nascondono per dare il campo all’azione della luce del sole, perché sanno, nel loro muto linguaggio, che il sole contiene più effetti di beni per la terra, ed è giusto che gli diano il campo, all’azione grande del sole, e che loro, come omaggio ad esso, si facciano eclissare dalla sua luce. Ma come l’eclissi finisce, così si fanno vedere che stanno al loro posto.

Così sarà tra il sole delle conoscenze del Fiat Supremo e tra le volontà umane che si faranno illuminare da questi raggi di luce delle mie conoscenze: esse[1] porteranno l’eclissi alle volontà umane, le quali, vedendo il gran bene dell’azione della loro luce, avranno vergogna, paura d’agire con la volontà umana e daranno il campo libero all’azione della luce del Volere Divino. Perciò quanto più tu preghi e soffri in esso, tante più conoscenze attiri a manifestarti e più forte si forma la luce per poter formare la dolce eclissi alle umane volontà. Così potrò stabilire il Regno del Fiat Supremo”.

 



[1] A questo punto nel testo, Luisa fa un segno e, in fondo alla pagina, aggiunge una nota che dice così: “In tal modo verrà stabilito in terra il Regno della mia Volontà”

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