Libro di Cielo - Volume 19°

Agosto 4, 1926 (44)

Come chi sta nella Volontà Divina dovunque si trova sta al sicuro, perché in essa ci sono quattro piani. L’elettricità della Volontà Divina.

I miei giorni, le mie ore sono sempre sotto l’incubo di durissime privazioni del mio dolce Gesù. Oh, com’è doloroso passare dalla luce alle tenebre, e mentre si crede di dover godere la luce, come lampo fugge e si resta più all’oscuro di prima!

Ora mentre mi trovavo sotto il torchio della privazione della luce del mio dolce Gesù, e sentendosi[1] che non ne potevo più, la mia cara vita, [il] sommo mio Bene si è mosso nel mio interno, ed io sentendolo gli ho detto: “Gesù, come mi lasci? Senza di te io non so dove mi trovo”.

E lui tutto bontà mi ha detto: “Figlia mia, come non sai dove ti trovi? Non stai nella mia Volontà? La casa della mia Volontà è grande; se non stai a un piano, starai all’altro, perché essa contiene quattro piani. Il primo è il basso della terra, cioè il mare, la terra, le piante, i fiori, i monti e tutto il resto che esiste nel basso dell’universo. Essa dovunque domina e regge; il suo posto è sempre di Regina e tutto tiene nel proprio pugno. Il secondo piano è il sole, le stelle, le sfere. Il terzo è il cielo. Il quarto è la patria mia e dei santi. In tutti questi piani la mia Volontà è Regina, occupa il primo posto d’onore; sicché in qualunque di questi piani ti troverai, sii sicura che starai sempre nella mia Volontà.

Se giri nel basso dell’universo, la troverai che ti aspetta nel mare, affinché ti unisca insieme per fare ciò che essa fa, come svolge il suo amore, la sua gloria, la sua potenza; ti aspetta sui monti, nel basso delle valli, nei prati fioriti, in tutte le cose ti aspetta, affinché le faccia compagnia, per fare che nulla omettessi; anzi sarai la ripetitrice dei suoi atti.

E quando avrai girato il primo piano, passa al secondo e la troverai che ti aspetta con una maestà nel sole, affinché la sua luce, il suo calore ti trasformi, ti faccia perdere il tuo essere e [tu] sappia amare e glorificare come sa amare e glorificare una Volontà Divina. Perciò giri in casa nostra, nelle opere del tuo Creatore, perché dovunque ti aspetta, affinché tu impari i suoi modi, ripeta ciò che fa la mia Volontà in tutte le cose create. Così sarai sicura di trovarti sempre nel Supremo Volere; non solo, ma ti troverai sempre insieme con me. E sebbene non sempre mi vedi, tu devi sapere che sono inseparabile dalla mia Volontà e dalle opere mie; perciò stando in esso[2] io starò con te e tu starai con me”.

Detto ciò, come lampo è scomparso ed io sono rimasta più all’oscuro di prima, continuando i miei atti nel Supremo Volere; ma mentre ciò facevo, lo pregavo che ritornasse alla sua piccola figlia, dicendogli: “Mio Gesù, ti prego in virtù della tua stessa Volontà; e siccome essa si trova sparsa in tutta la creazione riempiendola tutta, perciò [è] la tua stessa Volontà che ti prega nel sole, che ritorni alla tua piccola neonata; ti prego in ogni stella, ti prego nell’azzurro cielo, che ti affretti a venire a chi non può vivere senza di te. [La tua stessa Volontà] ti supplica nel mare, nelle sue onde fragorose, nel suo dolce mormorio, che presto venga alla tua piccola esiliata. Non senti, amor mio, la mia voce nella tua Volontà che risuona in tutte le cose create, e tutta la creazione prega, supplica, sospira, piange, che ritorni alla piccina della tua Volontà? Come tante voci non ti commuovono, tanti sospiri non ti spingono, non ti mettono in volo? Non sai, o Gesù, che è la tua Volontà che ti prega? E se tu non l’ascolti, essa se ne va di sotto[3] e credo che non puoi farne a meno di non ascoltarla”.

Ma mentre ciò dicevo e altro ancora, il mio dolce Gesù si è mosso nel mio interno trasformandomi tutta in lui e partecipandomi le sue amarezze che erano già troppe. Oh, Dio, quante cose tristi faceva vedere, ed il suo cuore ne era trafitto! Onde dopo, come se si volesse sollevare mi ha detto, facendosi vedere colla sua solita penna di luce in mano:

“Figlia mia, mettiamo tutto da parte; parliamo del Regno del Supremo Volere che tanto mi interessa. Non vedi che sto sempre in atto di scrivere nel fondo dell’anima tua i suoi pregi, le sue leggi celesti, la sua potenza, i suoi prodigi divini, la sua bellezza incantevole, le sue gioie infinite, l’ordine e l’armonia perfetta che regna in questo Regno del Fiat Divino?

Prima faccio i preparativi, ti formo in te tutte le proprietà di essa[4] e poi ti parlo, affinché sentendo in te le sue proprietà, potrai essere il portavoce della mia Volontà, la sua banditrice, il suo telegrafo e la trombetta che con suono squillante chiama l’attenzione dei passanti ad ascoltarti. Gl’insegnamenti che ti faccio sul Regno del mio Volere saranno come tanti fili elettrici che, quando sono fatte le giuste comunicazioni e i preparativi necessari, basta da dentro un solo filo di[5] dar luce a città e a province intere. La forza dell’elettricità, con una rapidità più che vento, dà luce a luoghi pubblici e privati.

Gl’insegnamenti sulla mia Volontà saranno i fili; la forza dell’elettricità sarà lo stesso Fiat, che con una rapidità incantevole formerà la luce che allontanerà la notte della volontà umana, le tenebre delle passioni. Oh, come sarà bella la luce della mia Volontà! Nel vederla, [le creature] disporranno gli apparecchi nelle anime per attaccare i fili degli insegnamenti, per godere e ricevere la forza della luce che contiene l’elettricità del mio Volere Supremo. Vuoi vedere come succederà? Guarda, io prendo un filo dei miei insegnamenti legati all’anima tua, e tu emetti la tua voce dentro il filo. Dì: ‘Ti amo, ti adoro, ti benedico’, quello che vuoi dire, e sii attenta a guardare”.

Io ho detto: “Ti amo”. Quel ti amo si cambiava in caratteri di luce e la forza elettrica del Supremo Volere lo moltiplicava, in modo che quel ti amo di luce percorreva tutta la volta dei cieli, si fissava nel sole, in ogni stella, penetrava nei cieli, si fissava in ciascun beato, formava la sua corona di luce ai piedi del trono divino ed entrava fin nel seno della Maestà Suprema. Insomma dove si trovava la Divina Volontà, che è dappertutto, formava la sua luce elettrica.

E Gesù riprendendo il suo dire: “Figlia mia, hai visto che forza tiene l’elettricità del Fiat Supremo, come giunge ovunque? L’elettricità della terra al più si diffonde nel basso, non tiene la forza di giungere fino alle stelle; ma la forza della mia elettricità si diffonde nel basso, in alto, nei cuori, dovunque. Quando si disporranno i fili, con che rapidità incantevole farà la sua via in mezzo alle creature!”

 



[1] sentendo Gesù

[2] Supremo Volere

[3] se ne va di sotto, probabilmente si ritira

[4] Divina Volontà

[5] basta da dentro un sol filo di , cioè basta un sol filo per

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