Libro di Cielo - Volume 19°

Aprile 18, 1926 (13)

Come il Divin Volere è simbolo del[1] vento e [come la Divina Volontà è] la depositaria delle opere divine.

Mi sentivo tutta impicciolita in me stessa e cercavo di fondermi nel Santo Volere Divino per correre presso di esso, per tenergli compagnia nel suo operato e ricambiarlo almeno col mio piccolo ti amo. Ora mentre ciò facevo, il mio dolce Gesù, uscendo da dentro il mio interno, mi ha detto:

“Figlia mia, coraggio, non badare alla tua piccolezza, quello che deve starti a cuore è il tenere la tua piccolezza nella mia Volontà, perché stando in essa resterai sperduta in essa, e la mia Volontà qual vento porterà nel tuo atto la freschezza che possiede, come refrigerio a tutte le creature, porterà il vento caldo per infiammarli[2] del mio amore, porterà il vento freddo per smorzare il fuoco delle passioni ed infine porterà il vento umido come vegetazione del germe della mia Volontà. Non hai mai tu sentito gli effetti del vento? Sa cambiare l’aria quasi istantanea[mente] dal caldo al freddo, dall’umido ad un’aria freschissima e refrigerante. La mia Volontà è più che vento, ed i tuoi atti in essa, agitandola, muovono i venti che contiene e producono mirabili effetti. Poi tutti questi venti uniti insieme investono il trono divino e portano al loro Creatore la gloria della sua Volontà operante nella creatura. Oh, se da tutti si sapesse che significa operare nel Fiat Supremo, i prodigi che contiene, tutti farebbero a gara per operare in essa[3]!

Vedi, la nostra Volontà è tanta che noi stessi la facciamo la depositaria delle opere nostre. La creazione per fare che si mantenesse sempre bella, fresca, integra, nuova, come la uscimmo dalle nostre mani creatrici, la depositammo nella nostra Volontà. La redenzione per fare che stesse sempre in atto di redimere, e la mia nascita, la mia vita e la mia passione e morte stessero sempre in atto di nascere, di vivere e di patire e morire per la creatura, la depositammo nella nostra Volontà. Perché essa sola tiene la virtù, la potenza di mantenere sempre in atto l’opera che si fa e riprodurre quel bene quante volte si vuole.

Le opere nostre non starebbero al sicuro se non fossero depositate nella nostra Volontà. Se ciò è delle opere nostre, molto più dovrebbe essere delle opere delle creature. In quanti pericoli non vanno soggette quando non sono depositate nel nostro Volere! quanti cambiamenti non subiscono! Perciò tutto il nostro contento quando vediamo che la creatura fa il deposito dei suoi atti nel Supremo Volere. Questi atti, sebbene piccoli, ed i nonnulli[4] della creatura, fanno a gara con gli atti nostri e noi godiamo nel vedere l’industria che[5], per mettere al sicuro i suoi nonnulli, li deposita nella nostra Volontà.

Ora se per la creazione e per la redenzione la depositaria fu la nostra Volontà, anche per il Fiat come in cielo così in terra deve tenere il deposito la mia stessa Volontà. Ecco perciò le mie spinte che nulla [tu] facessi, se non lo depositi in essa. Se non formi questo deposito di tutta te stessa, dei tuoi piccoli atti ed anche dei tuoi nonnulla, il mio Fiat, non avendo il suo pieno trionfo su di te, non potrà svolgere il suo Fiat come in cielo così in terra”.

 



[1] simbolo del, cioè simboleggiato dal

[2] gli uomini

[3] Divina Volontà

[4] nonnulla

[5] con la quale

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