17° Volume - Giugno 18, 1925 (48)

“La nostra Volontà avrà il suo ricambio, avrà le sue generazioni divine nella volontà umana”.

Stavo, secondo il mio solito, fondendomi nel Santo Volere Divino, e facendosi innanzi alla mia mente quel vuoto immenso della Santissima Volontà suprema, pensavo tra me: “Come può essere mai che questo vuoto sarà riempito dal ricambio degli atti umani fatti in questa adorabile Volontà Divina? Ma per far ciò si devono togliere tutte le sbarre della volontà umana, che impediscono il passo [per] entrare in questo ambiente eterno e celeste della Volontà suprema, in cui pare che Iddio aspetti l’uomo per farlo ritornare alla sua origine nell’or­dine della creazione, e su quei primi passi e su quella via in cui aveva avuto il suo principio. Eppure nulla di nuovo si vede di bene nel mondo; i peccati, quali erano, tali sono, anzi peggio; e se qualche risveglio si sente di religione, di opere di azioni cattoliche, sembrano talune mascherate, altre improntate appena di quel bene..., ma nel fondo, nella sostanza, ce ne sono con vizi e passioni da compiangerle di più di prima, e guardate in Dio, oh, come disdicono alla Divina purissima Volontà eterna! Quindi, come può essere mai che l’uomo dia la morte come d’un sol colpo a tutti i vizi, per dar vita a tutte le virtù, qual si richiede per vivere in questo ambiente del­la Volontà suprema? Poiché per vivere in Essa non ci sono mezzi termini, vite dimezzate da virtù e vizi, ma è necessario tutto sacrificare, per convertire tutte le cose in Volontà di Dio. La volontà umana e le cose umane non devono avere più vita, ma devono esistere per compiersi in esse la Volontà di Dio, affinché Iddio possa fare svolgere la sua vita in noi”.

Ora, mentre ciò pensavo ed altro simile, il mio dolce Gesù, interrompendo il mio pensiero, mi ha detto:

“Figlia mia, eppure sarà così, che questo vuoto immenso della mia Volontà sarà riempito dagli atti umani fatti dalle creature nella mia Volontà. Essa, Divina Volontà, uscì dal seno eterno dell’Ente Supremo per bene dell’uomo. Questa nostra Volontà, mentre fece un atto solo nell’uscire da Noi per travolgere l’uomo, in modo che [egli] non trovasse la via per uscirne, si moltiplicò poi in tanti innumerevoli atti, per circondarlo e dirgli: ‘Vedi, questa mia Volontà non solo t’involge, ma sta in continua attitudine di atti immediati, per farsi conoscere e ricevere il tuo atto di ricambio nella mia Volontà’.

Tutte le cose hanno il loro ricambio, e se non l’han­no si possono chiamare opere inutili e senza valore. Il seme gettato dal seminatore sotto terra vuole il ricambio, onde il seme genera altri semi: il dieci, il venti, il trenta per uno. L’albero piantato dall’agricoltore vuole il ricambio della generazione e moltiplicazione di quei frutti. L’acqua, attinta dalla fonte, dà il ricambio di dissetare, lavare e pulire colui che l’ha attinta. Il fuoco acceso dà il ricambio dal calore e del servizio che rende all’umanità… Così, tutte le altre cose create da Dio, che tiene il potere di generare, contengono la virtù della rigenerazione, si moltiplicano e danno il loro ricambio... Ora, solo questa nostra Volontà, uscita da Noi con tanto amore, con tante manifestazioni e con tanti atti continuati, deve restare senza il suo ricambio della rigenerazione di altre volontà umane in divine? Il seme dà l’al­tro seme, il frutto genera l’altro frutto, l’uomo genera l’altro uomo, il maestro forma l’altro maestro... Solo la nostra Volontà, per quanto potente Essa sia, deve restare isolata, senza ricambio e senza generarsi e moltiplicarsi nella volontà umana? Ah, no! Questo è impossibile; la nostra Volontà avrà il suo ricambio, avrà le sue generazioni divine nella volontà umana; molto più che questo fu il nostro primo atto, per cui tutte le cose furono create: cioè, che la nostra Volontà trasformasse e rigenerasse la volontà umana in divina...

Volontà uscì da Noi; volontà vogliamo. Tutte le altre cose furono fatte in ordine secondario; ma questo fu fatto, stabilito, nell’ordine primario della creazione. Al più potrà passare tempo, ma non finiranno i secoli, che la mia Volontà non otterrà il suo scopo… Se ha ottenuto lo scopo della rigenerazione nelle cose secondarie, mol­to più lo deve ottenere nello scopo primario. Mai la nostra Volontà si sarebbe partita dal nostro seno, se avesse saputo che non avrebbe avuto i suoi completi effetti, cioè che la volontà umana restasse rigenerata nella Volontà Divina. Tu credi che le cose saranno sempre come oggi…? Ah, no! La mia Volontà travolgerà tutto; metterà scompiglio ovunque; tutte le cose saranno messe sossopra; molti fenomeni nuovi succederanno, da confondere la superbia dell’uomo; guerre, rivoluzioni, mortalità d’ogni specie, non saranno risparmiate, per atterrare l’uomo e disporlo a ricevere la rigenerazione della Volontà Divina nella volontà umana. E tutto ciò che ti manifesto sulla mia Volontà, e tutto ciò che tu fai in Essa, non è altro che preparare la via, i mezzi, gli insegnamenti, la luce, le grazie, per fare che la mia Volontà resti rigenerata nella volontà umana.

Se ciò non dovesse avvenire, non ti avrei manifesta­to tanto, né ti avrei tenuta per sì lungo tempo sacrificata dentro di un letto, per gettare in te le fondamenta della rigenerazione della mia Volontà nella tua, e quindi tenerti in continuo esercizio nella mia Volontà... Credi tu che sia nulla quello starmi continuamente in te, imboccarti la mia preghiera, e farti sentire le mie pene, che insieme con me hanno altro valore, altri effetti, altro potere…? Potrei dire che sto facendo la prima statua, la prima anima della rigenerazione della mia Volontà in essa. Dopo, il fare dei facsimili riuscirà più facile. Perciò ti dico sempre: sii attenta, che si tratta di troppo, e della cosa più importante che esiste in cielo ed in terra: si tratta di mettere in salvo i diritti della nostra Volontà, di restituirci lo scopo della creazione, di ridarci tutta la gloria per cui tutte le cose furono fatte, e di farci versare tutte le grazie che la nostra Volontà aveva stabilito di dare alle creature, se avessero compiuto in tutto la nostra Volontà”.