17° Volume - Settembre 17, 1924 (13)

Il sole della Divina Volontà, trasformando in sole la volontà umana, agisce in essa come nel suo proprio centro.

Stavo pensando al Santo Volere Divino, e facevo quanto più potevo da me per fondermi in Esso, per poter abbracciare tutti e portare al mio Dio gli atti di tutti come un atto solo, che tutti sono dovuti al nostro Creatore. Ora, mentre ciò facevo, vedevo aprirsi il cielo, e ne usciva un sole che ferendomi coi suoi raggi mi penetrava fin nel fondo dell’anima, la quale, ferita da questi raggi, si convertiva in un sole, che, spandendo raggi, feriva quel sole da cui era stata ferita. E siccome io continuavo a fare i miei atti per tutti nel Divin Volere, questi atti erano travolti in questi raggi e convertiti in atti divini, che diffondendosi in tutti e su tutti formavano una re­te di luce, da mettere un ordine tra il Creatore e la creatura.

Io sono restata incantata nel vedere ciò, ed il mio amabile Gesù, uscendo da dentro il mio interno in mezzo a questo sole, mi ha detto:

“Figlia mia, vedi come è bello il sole della mia Volontà? Qual potenza! Qual meraviglia! Non appena l’anima si vuol fondere in Essa per abbracciare tutti, il mio Volere, trasformandosi in sole, ferisce l’anima e vi forma un altro sole in essa; e nel formare essa i suoi atti, questi diventano raggi che feriscono il sole della suprema Volontà, e travolgendo tutti in questa luce, per tutti ama, glorifica, soddisfa il suo Creatore; e quel che è più, non con amore, gloria e soddisfazione umana, ma con amore e gloria di Volontà Divina, perché il sole della mia Volontà ha operato in essa. Vedi che significa fare gli atti nella mia Volontà? È questo il vivere nel mio Volere: che il sole della mia Volontà, trasformando in sole la volontà umana, agisca in essa come nel suo proprio centro”.

Onde, dopo, il mio dolce Gesù andava prendendo tutti i libri da me scritti sul suo Divino Volere, li univa insieme, poi se li stringeva al cuore, e con una tenerezza indicibile ha soggiunto: “Li benedico di cuore questi scritti; benedico ogni parola, benedico gli effetti ed il valore che essi contengono; questi scritti sono una parte di me stesso”.

 

Poi ha chiamato gli angeli, i quali si son messi di faccia a terra a pregare; e siccome stavano presenti due padri che dovevano vedere gli scritti, Gesù ha detto agli angeli che toccassero la loro fronte per imprimere in loro lo Spirito Santo, onde infondere in essi la luce, per poter loro far comprendere le verità ed il bene che ci sono in questi scritti. Gli angeli hanno ciò eseguito, e Gesù, benedicendoci tutti, è scomparso.