17° Volume - Settembre 6, 1924 (11)

“In che stato doloroso si trova la mia Chiesa!”

Trovandomi nel solito mio stato, mi son trovata fuori di me stessa, e con mia sorpresa ho trovato in mezzo ad una via una donna gettata per terra, tutta piena di ferite e le membra tutte slogate: non c’era osso al suo posto. La donna, sebbene così malconcia che sembrava il vero ritratto del dolore, era bella, nobile, maestosa, ma nel medesimo tempo faceva pietà, nel vederla abbandonata da tutti, esposta a chiunque volesse farle del male. Onde, mossa io a compassione, guardavo d’intorno se ci fosse qualcuno che mi aiutasse ad alzarla da terra per portarla in luogo sicuro; ed oh, meraviglia! Al mio fianco ci stava un giovane che mi pareva che fosse Gesù; così, insieme l’abbiamo alzata da terra, ma ad ogni moto soffriva pene strazianti, dato lo slogamento delle ossa. Così, pian piano, l’abbiamo trasportata dentro di un palazzo, sopra di un lettino, ed insieme con Gesù, che pareva che tanto amava questa donna, che voleva darle la propria vita per salvarla e darle la sanità, prendeva[mo] in mano le membra slogate per metterle a posto. Al tocco di Gesù le ossa prendevano il loro posto, e quella donna si trasformava in una bella e graziosa bambina. Io sono rimasta stupita di ciò, e Gesù mi ha detto: “Figlia mia, questa donna è l’immagine della mia Chiesa. Lei è sempre nobile, piena di maestà e santa, perché la sua origine è dal Figlio del Padre celeste; ma in che stato doloroso l’hanno ridotta le membra a lei incorporate! [I suoi figli] non contenti di [dover] vivere santi al par di lei, l’hanno trasportata in mezzo alla strada, esponendo­la al freddo, alle beffe, alle battiture, ed i suoi stessi figli, come membra slogate, vivendo in mezzo alla strada, si son dati ad ogni specie di vizi. L’amore all’interesse, predominante in loro, li acceca e commettono le più brutte nefandezze, e vivono vicino a lei per ferirla e dirle continuamente: ‘Sia crocifissa, sia crocifissa!’.

In che stato doloroso si trova la mia Chiesa! Quei ministri che dovrebbero difenderla sono i suoi più crudeli carnefici. Ma per rinascere è necessaria la distruzione di queste membra, ed incorporar le membra innocenti, disinteressate, [per cui] vivendo al par di lei, [essa] ri­torni bella e graziosa bambina, quale io la costituii, senza malizia, più che semplice bambina, per crescere forte e sana. Ecco la necessità che i nemici muovano battaglia: così verranno a purgarsi le membra infette. Tu prega e soffri, affinché il tutto ridondi alla gloria mia”.

 

Detto ciò, mi son trovata in me stessa.