Libro di Cielo - Volume 12°

Luglio 9, 1918 (54) 

Per chi fa la Divina Volontà è sempre giorno.

Continuando il mio solito stato, il mio dolce Gesù è venuto e mi ha detto:

“Figlia mia, io sono tutto amore; sono come una fonte che non contengo altro che amore, e tutto ciò che po­trebbe entrare in questa fonte perde la sua qualità e diventa amore. Sicché in me la giustizia, la sapienza, la bontà, la fortezza, ecc., non sono altro che amore. Ma chi dirige questa fonte, quest’amore e tutto il resto? Il mio Volere. Il mio Volere domina, regge, ordina; sicché tutte le mie qualità portano l’impronta del mio Volere, la vita della mia Volontà, e dove trovano il mio Volere fanno festa, si baciano insieme; dove no, corrucciati si ritirano.

Ora figlia mia, chi si lascia dominare dalla mia Vo­lontà e vive nel mio Volere, fa vita nella mia stessa fonte, essendo quasi inseparabile con me, e tutto in lei si cambia in amore. Sicché amore sono i pensieri, amore la parola, il palpito, l’azione, il passo, tutto. Per lei è sem­pre giorno, ma se si scosta dalla mia Volontà per lei è sempre notte e tutto l’umano, le miserie, le passioni, le debolezze, escono in campo e vi fanno il loro lavorio, ma che specie di lavorio! Lavorio da piangere!”

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