Libro di Cielo - Volume 12°

Settembre 28, 1917 (20)

Chi fa la Divina Volontà è carrozza di Gesù.

Continuando il mio solito stato, il mio dolce Gesù mi ha detto:

“Figlia mia, le tenebre sono fitte e le creature preci­pitano di più, anzi in queste tenebre si vanno scavando il precipizio dove periranno. La mente dell’uomo è rima­sta cieca, non ha più luce per guardare il bene, ma solo il male, ed il male lo inonderà e lo farà perire. Sicché dove credevano di trovare scampo troveranno la morte. Ah, figlia mia! Ah, figlia mia!”

Poi ha soggiunto: “Gli atti fatti nella mia Volontà sono come soli che illuminano tutti, e finché dura l’atto della creatura nella mia Volontà, un sole di più splende nelle menti cieche. E chi tiene un poco di buona volontà troverà luce per scampare dal precipizio, gli altri tutti periranno. Perciò in questi tempi di fitte tenebre quanto bene fanno gli atti della creatura fatti nella mia Volontà! Chi scamperà, sarà in virtù solo di questi atti”.

Detto ciò si è ritirato. Dopo è ritornato di nuovo ed ha soggiunto:

“L’anima che fa la mia Volontà e vive in essa, posso dire, è la mia carrozza, ed io tengo le briglie di tutto: tengo la briglia della mente, degli affetti, dei desideri, e neppure uno [ne] lascio in suo potere. E sedendomi sul suo cuore per starmi più comodo, il mio dominio è completo e faccio ciò che voglio: ora la faccio correre, la carrozza, ora volare, ora mi porta al cielo, ora giro tutta la terra, ora mi fermo. Oh, come sono glorioso, vittorioso e domino ed impero! Se poi l’anima non fa la mia Volontà e vive del volere umano, la carrozza si sfascia, mi toglie le briglie, ed io resto senza dominio come povero re cacciato dal suo regno; ed il nemico prende il mio posto, e le briglie restano in balia delle proprie passioni”. 

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