Libro di Cielo - Volume 12°

Maggio 16, 1917 (10)

Effetti delle ore della passione.

Trovandomi nel solito mio stato, stavo fondendomi tutta nel mio dolce Gesù e poi mi riversavo tutta nelle creature per dare a tutte le creature tutto Gesù; ed il mio amabile Gesù mi ha detto:

“Figlia mia, ogniqualvolta la creatura si fonde in me, dà a tutte le creature l’influsso di vita divina, ed a se­conda che le creature hanno bisogno, ottengono il loro effetto: chi è debole sente la forza, chi ostinato nella colpa riceve la luce, chi soffre, il conforto, e così di tutto il resto”.

Poi mi son trovata fuori di me stessa; mi trovavo in mezzo a tante anime che mi dicevano[1] - pareva che fossero anime purganti e santi - e nominavano una per­sona di mia conoscenza morta da non molto, e mi dicevano: “Lui si sente come felice nel vedere che non c’è anima che entra in purgatorio e non porti l’impronta delle ‘Ore della Passione’; e [queste anime], corteggiate, aiutate da queste Ore, prendono posto in luogo sicuro. Non c’è anima che vola in paradiso che non sia accom­pagnata da queste ‘Ore della Passione’; queste Ore fan­no piovere dal cielo continua rugiada sulla terra, nel purgatorio e fin nel cielo”.

Nel sentire ciò dicevo tra me: “Forse il mio amato Gesù, per mantenere la parola data che ogni parola delle ‘Ore della Passione’ avrebbe dato un’anima, non c’è anima che salva, che non si serva[2] di queste Ore”. Dopo son ritornata in me stessa, ed avendo trovato il mio dolce Gesù gli ho domandato se [ciò] fosse vero. E lui:

“Queste Ore sono l’ordine dell’universo e mettono in armonia il cielo e la terra e mi mantengono di non[3] man­dare il mondo a sfascio. Sento mettere in circolo il mio sangue, le mie piaghe, il mio amore e tutto ciò che feci, e scorrono su tutti per salvare tutti. E come le anime fanno queste ‘Ore della Passione’, mi sento mettere in via il mio sangue, le mie piaghe, le mie ansie di salvare le anime; e sentendomi ripetere la mia vita, come pos­sono ottenere le creature alcun bene se non che per mezzo di queste Ore? Perché ne dubiti? La cosa non è tua, ma mia. Tu sei stata lo sforzato e debole strumen­to”.

 



[1] parlavano

[2] sia servita

[3] mantengono di non, cioè: trattengono dal

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