Libro di Cielo - Volume 11°

Maggio 2, 1915 (92)

Pene di Gesù per i castighi.

I miei giorni sono sempre più amarissimi. Questa mattina il mio dolce Gesù è venuto in uno stato tanto sofferente da non sapersi ridire. Nel vederlo così sofferente io a qualunque costo avrei voluto dargli un sollievo, ma non sapendo che fare me lo sono stretto al cuore, ed avvicinandomi alla sua bocca, con la mia cercavo di succhiare parte delle sue interne amarezze; ma che? Per quanta forza facevo nel succhiare non ci veniva nulla; ritornavo agli sforzi, ma tutto inutile; Gesù piangeva, io piangevo nel vedere che in nulla potevo alleviare le sue pene. Che strazio crudele! Gesù piangeva ché voleva versare, ma la sua giustizia [glie]l’impediva; io piangevo nel vederlo piangere e che non potevo aiutarlo. Sono pene che mancano i vocaboli per ridirle. E Gesù singhiozzando mi ha detto:

“Figlia mia, i peccati strappano dalle mie mani i flagelli, le guerre; io son costretto a permetterli, e nello stesso tempo piango e soffro con la creatura”.

Io mi sentivo morire per il dolore, e Gesù volendomi distrarre ha soggiunto:

“Figlia mia, non ti abbattere, anche questo è nella mia Volontà, perché le sole anime che vivono nella mia Volontà sono quelle che possono far fronte alla mia giustizia; solo quelle che vivono del mio Volere hanno libero l’accesso d’entrare a parte dei decreti divini e perorare per i loro fratelli. Quelli che soggiornano nella mia Volontà sono quelli che posseggono tutti i frutti della mia Umanità, perché la mia Umanità aveva i suoi limiti, mentre la mia Volontà non ha limiti, ed essa[1] viveva nella mia Volontà, inabissata dentro e fuori.

Ora le anime che vivono nella mia Volontà sono le più immediate alla mia Umanità, e facendola loro, perché a loro l’ho dato, possono presentarsi investite di essa come un altro me stesso innanzi alla Divinità, e disarmare la giustizia divina ed impetrare rescritti di perdono per le pervertite creature. Esse vivendo nella mia Volontà vivono in me, e siccome io vivo in tutti, anche loro vivono in tutti ed a pro di tutti. Vivono librate in aria come sole, e le loro preghiere, atti, le riparazioni e tutto ciò che fanno, sono come raggi che scendono da loro a pro di tutti”.

 



[1] la mia Umanità

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