Libro di Cielo - Volume 11°

Aprile 24, 1915 (91)

Come i dolori che soffrì Gesù nell’essere coronato di spine furono incomprensibili a mente creata. Molto più dolorosi che quelle spine, s’inchiodavano nella sua mente tutti i pensieri cattivi delle creature.

Trovandomi nel solito mio stato, stavo pensando quanto soffrì il benedetto Gesù nell’essere coronato di spine, e Gesù facendosi vedere mi ha detto:

“Figlia mia, i dolori che soffrii furono incomprensibili a mente creata; molto più dolorosi che quelle spine, s’inchiodavano nella mia mente tutti i pensieri cattivi delle creature, in modo che di tutti questi pensieri delle creature nessuno mi sfuggiva, tutti li sentivo in me. Sicché non solo sentivo le spine, ma anche il ribrezzo delle colpe che quelle spine infiggevano in me”.

Onde ho fatto per guardare l’amabile Gesù e vedevo la sua santissima testa circondata come da una raggiera di spine che gli usciva da dentro. Tutti i pensieri delle creature stavano in Gesù, e da Gesù passavano in loro, e da loro a Gesù, e vi restavano come concatenati insieme. Oh, come soffriva Gesù! Poi ha soggiunto:

“Figlia mia, solo le anime che vivono nella mia Volontà possono darmi vere riparazioni e raddolcirmi spine sì pungenti, perché vivendo nella mia Volontà, la mia Volontà si trova dappertutto, e loro trovandosi in me ed in tutti, scendono nelle creature e salgono a me, e mi portano tutte le riparazioni e mi raddolciscono, e fanno cambiare nelle menti le tenebre in luce”.

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