Libro di Cielo - Volume 4°

Settembre 2, 1901 (82)

Gesù le parla della Chiesa e della società presente.

Questa mattina il mio adorabile Gesù si faceva vedere unito col Santo Padre e pareva che gli dicesse:

“Le cose fin qui sofferte non sono altro che tutto ciò che io passai dal principio della mia passione fino che fui condannato alla morte; figliuol mio non ti resta altro che portare la croce al Calvario”.

E mentre ciò diceva, pareva che Gesù benedetto prendesse la croce e la metteva sulle spalle del Santo Padre, aiutandolo lui stesso a portarla. Ora mentre ciò faceva ha soggiunto:

“La mia Chiesa pare che stia come moribonda, specie in riguardo delle condizioni sociali, che con ansia aspettano il grido di morte. Ma coraggio figliuol mio; dopo che sarai giunto sul monte, all’innalzarsi che si farà della croce, tutti si scuoteranno, e la Chiesa deporrà l’aspetto di moribonda e riacquisterà il suo pieno vigore. La sola croce ne è il mezzo. Come la sola croce fu l’unico mezzo per riempire il vuoto che il peccato aveva fatto e per unire l’abisso di distanza infinita che c’era tra Dio e l’uomo, così a questi tempi la sola croce farà innalzare la fronte della mia Chiesa coraggiosa e risplendente, per confondere e mettere in fuga i nemici”.

Detto ciò è scomparso, e dopo poco è ritornato il mio diletto Gesù tutto afflitto, riprendendo il suo dire:

“Figlia mia quanto mi duole la società presente! Sono mie membra e non posso farne a meno di amarli. Succede a me come a quel tale che avesse un braccio, una mano, infetta e piagata; l’odia egli forse? L'abor­risce? Ah, non già, anzi le prodiga tutte le cure, chi sa quanto spenda per vedersi guarito, e [questo membro infetto] gli è causa di fargli dolorare tutto il corpo, di tenerlo oppresso, afflitto, fino a tanto che non giunge ad ottenere l’intento di vedersi guarito. Tale è la mia condizione: veggo le mie membra infette, piagate, e vi sento dolore e pena, e per questo mi sento più tirato ad amarle. Oh, come è ben diverso l’amor mio da quello delle creature! Io son costretto d’amarle perché cosa mia, ma loro non mi amano come cosa loro, e se mi amano, mi amano per proprio loro bene”. Dopo ciò è scomparso ed io mi son ritrovata in me stessa.

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