Libro di Cielo - Volume 4°

Aprile 21, 1901 (67)

La necessità dei castighi per non fare maggiormente corrompere l’uomo.

Continuando il mio solito stato, quando appena ho visto il mio dolce Gesù con una croce in mano, in atto di versarla sopra le genti, e mi ha detto:

“Figlia mia, il mondo è sempre corrotto, ma vi sono certi tempi che giunge a tale corruzione, che se io non versassi sopra le genti parte della mia croce, perirebbero tutti nella corruzione, come fu ai tempi che venni io nel mondo, la sola croce salvò molti dalla corruzione in cui erano immersi. Così in questi tempi è giunta a tanto la corruzione, che se io non versassi i flagelli, le spine, le croci, facendo loro[1] versare anche il sangue, resterebbero sommersi nelle onde della corruzione”.

E mentre ciò diceva, pareva che quella croce la me­nava sopra le genti e succedevano castighi.

 



[1] agli uomini

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