Libro di Cielo - Volume 4°

Dicembre 23, 1900 (40)

Innanzi alla santità della Divina Volontà, le passioni non ardiscono di presentarsi, e perdono da per sé stesse la vita.

Dopo aver passato lunghi giorni di silenzio tra me ed il benedetto Gesù, sentivo un vuoto nel mio interno, questa mattina nel venire mi ha detto:

“Diletta mia, che cosa vuoi dirmi che tanto brami di parlare con me?”

Ed io, tutta vergognandomi, ho detto: “Mio dolce Gesù, voglio dirvi che bramo ardentemente di volere voi ed il vostro Santo Volere, e se ciò mi concedete mi renderete appieno contenta e felice”.

E lui ha soggiunto: “Tu in una parola hai afferrato tutto, chiedendomi ciò che di più grande è in cielo ed in terra, ed io in questo Santo Volere bramo e voglio maggiormente conformarti; e per fare che ti riuscisse più dolce e gustoso il mio Volere, mettiti nel circolo della mia Volontà e mirane i diversi pregi, fermandoti or nella santità del mio Volere, or nella bontà, or nell'umiltà, or nella bellezza ed or nel pacifico soggiorno che produce il mio Volere. Ed in queste soffermazioni[1] che farai, acquisterai sempre più nuove ed inaudite notizie del mio Santo Volere, e ne resterai tanto legata ed innamorata che non uscirai mai più; e questo ti porterà un sommo vantaggio: che stando tu nella mia Volontà non avrai bisogno di combattere con le tue passioni e di stare sempre alle armi con esse, che mentre pare che muoiono, rinascono di nuovo più forti e vive, ma senza combattere, senza strepito, dolcemente se ne muoiono, perché innanzi alla santità della mia Volontà le passioni non ardiscono di presentarsi e perdono da per sé stesse la vita. E se l’anima sente i movimenti delle sue passioni è segno che non fa dimora continua nei confini del mio Volere, vi fa delle uscite, delle scappatine nel suo proprio volere ed è costretta a sentirne la puzza della corrotta natura. Mentre poi, se starai fissa nella mia Volontà, starai sbrigata del tutto e la tua sola occupazione sarà l’amarmi ed essere da me riamata”.

Dopo ciò, guardando il benedetto Gesù, teneva la corona di spine. [Glie]l’ho tolta pian piano e l’ho messa sulla mia testa. E lui me l’ha conficcata e mi è scomparso, ed io mi son trovata in me stessa, con un desiderio ardente di starmene nella sua Santissima Volontà.



[1] queste soffermazioni, cioè: questo soffermarti

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