Libro di Cielo - Volume 4°

Luglio 31, 1902 (139)

La vera carità dev'essere disinteressata.

Trovandomi nel mio solito stato, parecchie volte ho visto il mio adorabile Gesù, ma sempre in silenzio; io mi sentivo tutta confusa e non ardivo d’interrogarlo, ma pareva che voleva dirmi qualche cosa che feriva il suo Sacro Cuore. Finalmente, l’ultima volta ch'è venuto mi ha detto:

“Figlia mia, la vera carità deve essere disinteressata da parte di chi la fa e da parte di chi la riceve; e se c’è l’interesse, quel fango produce un fumo che acceca la mente, che impedisce di ricevere l’influsso e gli effetti della carità divina. Ecco perciò in tante opere, anche sante, che si fanno, [in] tante cure caritatevoli che si eseguiscono, si sente come un vuoto e non ricevono il frutto della carità che fanno”.

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