Libro di Cielo - Volume 4°

Febbraio 3, 1902 (105)

Offre la sua vita per non far confermare la legge sul divorzio.

Trovandomi nel solito mio stato, mi son trovata fuori di me stessa col mio adorabile Gesù bambino fra le braccia. Prima ha versato un po’ di ciò che l'amareggiava e poi faceva atto di volersene andare, ed io stringendolo fra le mie braccia gli ho detto: “Carino mio e vita della mia vita, che fate, ve ne volete andare? Ed io come faccio? Non vedete che quando son priva di voi è per me un continuo morire? E poi il vostro cuore, che è la stessa bontà, non avrà coraggio di farlo, ed io giammai vi lascerò partire”. E [dicevo ciò] stringendolo forte come se le mie braccia fossero divenute catene, onde non potendo svincolarsi, è restato con me taciturno, ed io vedendo i mali della società imperversare maggiormente, gli ho detto:

“Dolce mio Bene, dimmi che ne sarà di questo divorzio che dicono, giungeranno a formare questa legge empia o no?”

E lui mi ha detto: “Figlia mia, l’interno dell’uomo contiene un tumore cancrenoso, ripieno di marciume, come se fosse giunto a suppurazione, e non potendo contenerlo più dentro, vogliono dare il taglio a questo tumore, ma non per guarirsi, ma per fare che uscendo fuori parte di questo marciume potesse contaminare, ammorbare tutta la società. Ma il sole divino, quasi nuotando in mezzo alla società, grida continuamente dicendo: ‘Oh! Uomo, non ti ricordi da qual fonte di purità sei uscito? Che qual aura di luce ti richiamavo al tuo cammino? Come, non solo ti sei contaminato, ma vuoi giungere ad agire contro natura, quasi volendo dare un’altra forma alla natura che ti ho dato, e dal[1] modo da me stabilito”.

Poi ha detto tante altre cose che io non so dire, e diceva questo con tanta amarezza, che io non potendo resistere di vederlo in quel modo, ho detto:

“Signore, ritiriamoci, non vedete come gli uomini vi amareggiano e quasi non vi danno pace?”

Così ci siamo ritirati nel letto, e volendo sollevare il mio buon Gesù gli ho detto:

“Se tanto vi affligge se gli uomini ciò facessero, io vi offro la mia vita a patire qualunque pena per potere ottenere che a ciò non giungessero; e per fare che in qualunque modo non fosse ributtata, l’unisco al tuo sacrifizio per poter ottenere con sicurezza rescritto di grazia”.

Mentre ciò dicevo, pareva che il[2] Signore servisse la mia offerta per presentarla alla divina giustizia. Lui è scomparso ed io mi son trovata in me stessa. Pare che gli uomini a qualunque costo vogliono confermare almeno qualche articolo di questa legge, non potendo ottenere di confermarla tutta come loro vogliono e [a loro] piace.

 


[1] al

[2] al

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